Nobel a Parisi, la fisica nucleare sanremese Anna Ferrari commenta “le regole del caos”

9 ottobre 2021 | 08:55
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Nobel a Parisi, la fisica nucleare sanremese Anna Ferrari commenta “le regole del caos”

«La fisica è la ricerca della norma che regola la meraviglia di cui facciamo parte, che in qualche caso diventa proprio ricerca dell’ordine nel caos».

Sanremo. La fisica, come la matematica, non è un’opinione e in questi giorni è al centro di quelle che potremmo definire “le regole del caos”. La notizia dell’assegnazione del premio Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi è da subito stata identificata da tutti “i non fisici” come la scoperta di poter dominare il caos.

«Una notizia meravigliosa per la grande scuola della fisica italiana, e non solo” così ha commentato la notizia Anna Ferrari, fisica sanremese presso il Centro Helmholtz di Dresda e precedentemente presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Come definirebbe la fisica a chi non è fisico? «E’ il tentativo, tutto umano e quindi in continua evoluzione, di spiegare il funzionamento della natura in termini formali, elaborando teorie che possono essere verificate tramite esperimenti. E’ la ricerca della norma che regola la meraviglia di cui facciamo parte, che in qualche caso diventa proprio ricerca dell’ordine nel caos. Ma non dimentichiamo che la scienza e’ un lavoro minuzioso, duro, di collaborazione, uno sforzo collettivo, e’ un progredire fatto di grandi visioni e lavoro comune e come tale va sostenuto, come Parisi con il suo grande impegno non manca di ricordare ad ogni occasione».

Questo Nobel rappresenta in qualche modo un cambiamento nel mondo della fisica? «Come altre volte è successo nella storia di questo premio, quest’anno il comitato per il Nobel si è fatto propulsore di grande cambiamento. Da un lato Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann hanno sviluppato modelli fisici per spiegare le dinamiche nell’atmosfera e i meccanismi che ne regolano il riscaldamento, ponendo le basi di tutti modelli climatici, rendendoli affidabili ed evidenziando la necessità di azioni di rimedio. Dall’altro lato Giorgio Parisi ha formalizzato in maniera straordinaria la descrizione dei sistemi complessi, introducendo nuovi paradigmi per capire le strutture nascoste nei sistemi apparentemente disordinati».

Come è stata presa la notizia nel mondo della fisica italiana? «Con immensa gioia. Giorgio Parisi e’ cresciuto alla grande scuola della fisica teorica romana e mi piace ricordarlo, come lui stesso ha fatto nella cerimonia in suo onore alla Sapienza di Roma. Lo ha ricordato citando Newton: “se ho potuto guardare lontano è perché’ stavo sulle spalle dei giganti”. E quei giganti si chiamavano Giorgio Salvini, Nicola Cabibbo, Luciano Maiani».

In che cosa Parisi si è distinto? «Il suo grande contributo, visionario, per descrivere il passaggio dall’ordine al disordine nei sistemi fisici è stato quello di capire, e formalizzare matematicamente, come nelle repliche di strutture ordinate esistano infiniti altri stati possibili che “rompono” la simmetria di una replica ordinata e introducono la complessità’. Un’intuizione meravigliosa».

Un grande successo per la fisica, ma anche per l’Italia «Lo stato di salute di un Paese si misura anche dal suo sguardo e dal suo impegno verso la scienza. Spero che questo meritatissimo premio sia di esempio e di stimolo per lavorare in questo senso, tutti insieme. In Italia, in Europa e direi nel mondo, perche’ siamo tutti cittadini di una stessa comunità e, come dimostrano proprio le teorie premiate, siamo tutti in relazione profonda gli uni con gli altri».