Canzone d'autore

Mogol all’Ariston: «Mi sono battuto per evitare che Tenco venisse a Sanremo» fotogallery

Il paroliere ricorda l'amico morto suicida: «Voleva che scrivessi per lui il testo della canzone, io rinunciai alla gara»

Sanremo. E’ commosso, Mogol (all’anagrafe Giulio Rapetti Mogol), quando ritirando il Premio Tenco 2021, dal palco del Teatro Ariston di Sanremo ricorda l’amico Luigi Tenco, il cantautore piemontese che proprio in un albergo della città dei fiori raggiunta per partecipare all’edizione del 1967 del Festival della Canzone Italiana, si tolse la vita, a 28 anni.

«Luigi Tenco era un mio amico – esordisce, dopo aver dedicato il premio ricevuto alla moglie Daniela -. Insieme a lui ho scritto “Se stasera sono qui”. Anche se non sembra possibile, mi sono battuto perché non andasse a Sanremo. Lui aveva scritto una canzone per Sanremo, e voleva che io gli scrivessi il testo. Ma io gli dissi: “Fammi sentire quello che hai scritto tu”. E lui mi fece ascoltare “Ciao amore”». «Gli dissi che le parole che aveva scritto andavano bene – spiega – Ma che secondo me la sua canzone era troppo commerciale. Lui voleva essere più popolare, ma io gli dissi che lui era grande a modo suo».

Mogol quell’anno aveva pronte tre canzoni per il Festival di Sanremo: «Ma rinunciai a partecipare, perché sapevo che lo avrebbe fatto lui». L’epilogo, drammatico, è purtroppo noto. Mogol lo lascia sottinteso anche se, dalle sue parole, traspare una convinzione: se Tenco non fosse andato a Sanremo, non sarebbe morto. «Ce l’abbiamo tutti nel cuore, Luigi Tenco – dice -, Ma siamo tutti dispiaciuti perché non abbiamo capito, non abbiamo capito. Era un artista raro, era gentile, carino. Ma era anche molto solo. Mi fa piacere essere qui a ricordare lui».

Nell’ultima serata della 44esima edizione del Premio Tenco, il pubblico dell’Ariston si alza in piedi ad applaudire il paroliere che con l’indimenticabile Lucio Battisti ha scritto un pezzo di storia della musica italiana. Le parole di Mogol, però, lasciano un vuoto da riempire: quello dell’amico tragicamente scomparso, che di storia della musica avrebbe potuto scriverne anche un’altra.

Nel mondo dello spettacolo, si sa,  “the show must go on” e sul palco arrivano altri cantautori e musicisti a ritirare altri premi: il “Premio Yorum” è andato al cantante ribelle e attore ungherese Áron Molnár, un altro Premio Tenco al pianista Stefano Bollani, che duetta pure con Claudio Bisio, che nelle vesti di attore regala al pubblico, con leggerezza e ironia, un monologo su un tema quanto mai attuale: gli abusi sessuali compiuti da persone appartenenti alla chiesa sui minori.
Sul palco si esibisce anche Vittorio De Scalzi, vincitore del Premio Tenco all’artista 2021.

Spazio poi alla giovane cantautrice brindisina Senza_Cri, al duo cantautorale formato dal musicista abruzzese Setak e dal popolare Mimmo Locasciulli e alle due musiciste Simona Colonna e Ambra Pintore.

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