La denuncia del Pd di Bordighera: «Sede della Cgil attaccata, in città si fa propaganda al fascismo»
L’immagine è stata diffusa sabato, giorno della protesta romana che ha visto alcuni manifestanti scagliarsi contro la Cgil
Bordighera. «Due giorni fa, mentre la sede nazionale della CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, a cui va la nostra totale solidarietà, un negozio di Bordighera – non diremo quale, per non fargli pubblicità gratuita – pubblicava sui suoi profili social questa maglietta che vedete in foto». Lo scrive il Partito democratico di Bordighera, postando sulla propria pagina Facebook lo screenshot di una pagina Instagram che pubblicizza la vendita di t-shirt nere con il disegno, in giallo fosferescente, di un fascio littorio e la frase «boia chi molla». L’immagine è stata diffusa sabato, giorno della protesta romana che ha visto alcuni manifestanti scagliarsi contro la Cgil, anche se scorrendo nel profilo Instagram dell’attività commerciale, foto simili si ritrovano anche in periodi precedenti.
«Questa ostentazione di un’ideologia e di un passato tragico per il nostro Paese ci ricorda che l’antifascismo non è anacronistico, ma è un aspetto fondante del nostro impegno politico e civile quotidiano – scrive il Pd -. Sciogliamo le formazioni neofasciste, Puniamo la propaganda e l’apologia di fascismo. Combattiamo queste idee sul piano politico e culturale!».
«Ancora nel 2021, e visti gli ultimi episodi di cronaca a Roma, vedere magliette con su scritto “boia chi molla” non dovrebbe più essere possibile – dichiara il segretario cittadino del Pd Niccolò Grassano – Pensare che ci sia gente che va in giro con una maglietta del genere non è certo un bello spettacolo ed è segno che non si sono fatti i conti con il passato. L’antifascismo dovrebbe essere qualcosa che unisce tutti. Ora valuteremo con i vertici provinciali quale comportamento adottare. Nel frattempo abbiamo segnalato l’accaduto sia ai vigili, che al sindaco di Bordighera. Ci auguriamo che l’amministrazione prenda le distanze politicamente da questo fatto e che la polizia faccia quanto in suo potere per evitare che si continui a mettere in vendita questo tipo di merchandising».