Il PRC del Golfo Dianese analizza la sconfitta elettorale
Un documento critico sulla mancata possibilità per i dianesi
Diano Marina. All’indomani delle consultazioni elettorali a Diano Marina, il Partito della Rifondazione Comunista, Circolo Dianese ‘Gian Battista Acquarone’, analizza così il risultato.
<<Abbiamo perso. I risultati delle elezioni amministrative del comune di Diano Marina sono inequivocabili e così riassumibili:
• Un solo Dianese ogni due ha scelto di votare
• La maggior parte di questi votanti ha “non scelto”
Perché in lizza c’erano tre liste formalmente “civiche” due delle quali di fatto tali non erano ma diretta espressione di quei partiti di destra che dall’ entrata in campo di Berlusconi in poi hanno devastato il Paese a suon di privatizzazioni, esclusioni, intolleranze, revisionismo storico, demolizione dei diritti, asservimento dell’intera società all’ economia anziché di quest’ ultima alla società. In questo non poco aiutati da un centro-sinistra sempre più centro, succube culturalmente, collaborazionista per opportunismo o insipienza.
La terza lista, “Diano domani”, effettivamente “civica” si era proposta come cambiamento e rinnovamento strategico della nostra città, unendo a tal fine personalità e culture politiche differenti unite sotto un programma politico amministrativo condiviso frutto di un lavoro collettivo iniziato già nel mese di gennaio, in pieno lock-down. La hanno costruita da un lato forze decisamente civiche prive di un qualche riferimento partitico e dall’altro forze come Rifondazione Comunista. Il nostro Partito si è fatto promotore di questa operazione pur sapendo che la necessaria e giusta mediazione programmatica sarebbe costata molto in termini ideologici e prettamente politici, comportando l’accettazione di punti di vista diversi e la risoluzione di contrasti, ma nella convinzione che l’Amministrazione della nostra città – certo importante ma con meno di 6000 abitanti– necessitava di una comunità di intenti e non della mera espressione di logiche fortemente di parte.
A Rifondazione è costato non poco sul piano ideale, ad esempio, l’apparentamento con un partito come il Partito Democratico che a livello nazionale si è fatto sempre più promotore di una sudditanza al modello economico dettato da Confindustria le cui conseguenze sulle politiche del lavoro e del modello di sviluppo, pesano sempre più su tutti i lavoratori e sempre più peseranno sul futuro di tutti, con un carico insopportabilmente iniquo per le nuove generazioni.
Le scelte irresponsabili del governo Draghi in cui brilla per la sua pericolosità il ministero per l’ambiente, ipocritamente chiamato della “transizione ecologica”, scelte conservative e peggiorative del modello di produzione e di consumo che è causa diretta del rapidissimo mutamento climatico in corso, fanno strame delle esigenze dei ragazzi che continuano a portare in piazza la loro esigenza di futuro e che vengono trattati con un paternalismo insopportabile ed incosciente.
E sono perfettamente in linea con quegli interventi che anche a livello locale pesano sul territorio e l’ambiente, come il maniacale appoggio alla cementificazione (che stimola non celati interessi per la redazione del nuovo piano regolatore di Diano Marina), la assurda proliferazione di tralicci per le telecomunicazioni, la privatizzazione selvaggia della costa, la mancata manutenzione territoriale ad iniziare dalla viabilità dell’ entroterra, sempre più delegata ad interventi straordinari ed estemporanei, anziché affidata a strutture tecniche operative direttamente gestite dal comune con dipendenti effettivi ed efficaci, il mancato ammodernamento delle rete idrica e fognaria nel tessuto cittadino, l’incompiuta Diano – Imperia non ancora messa in sicurezza dopo il crollo della massicciata, grandi e costose opere negli stabilimenti balneari in Borgo Paradiso e nessun progetto di ampliamento delle spiagge libere che restano ben al di sotto delle percentuali previste dalla legge, nessun nuovo impulso al potenziamento dei servizi sociosanitari e dell’edilizia popolare per cercare di risolvere le tante situazioni di impoverimento delle famiglie aggravate dalla Pandemia.
A livello locale, tuttavia, Rifondazione ha privilegiato la messa in comune di intelligenze collettive, la sottolineatura e la costruzione di un percorso condiviso, utile e pragmatico, a prescindere dai riferimenti Politici dei singoli soggetti.
Questo, pensavamo e pensiamo, fosse il primo necessario cambiamento.
Non abbiamo avuto la forza di contrastare le truppe della famiglia Scajola, apparentemente in contrasto interno (Marco pro Za e Claudio pro Bellacicco), ma scientificamente in perfetto accordo per impedire il cambiamento.
E ciò nonostante la dedizione totale, sincera, onesta di compagni ed amici, nonostante il coraggio del nostro candidato sindaco nell’ evidenziare le problematiche cittadine irrisolte e nel proporre un percorso per risolverle.
A tutti, indistintamente, va il ringraziamento di Rifondazione Comunista, un ringraziamento che vuole essere anche sprone per l’esercizio di una opposizione amministrativa, non preconcetta ma rigorosa, senza sconti ma utile al futuro di Diano Marina.
Partito della Rifondazione Comunista – Circolo Dianese « Gian Battista Acquarone »
Diano Marina, 5 ottobre 2021>>