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Da Imperia a Bristol per sconfiggere il cancro. La ricerca e i risultati della dottoressa Silvia Cirillo

24 ottobre 2021 | 10:45
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Da Imperia a Bristol per sconfiggere il cancro. La ricerca e i risultati della dottoressa Silvia Cirillo

«Il problema di molti farmaci antitumorali è che non sanno distinguere fra le cellule malate e quelle sane. Noi abbiamo lavorato affinchè vengano isolate solo quelle giuste»

Imperia. Ottobre è il mese per la prevenzione del tumore al seno e nella ricerca contro il cancro ed un segnale positivo arriva proprio dalla provincia di Imperia. La dottoressa Silvia Cirillo, imperiese, dopo aver terminato il suo dottorato in Inghilterra, ha pubblicato in questi giorni una ricerca sulle cellule tumorali.

Diplomata al liceo scientifico di Imperia, laureata in biologia a Pisa a cui è seguito un progetto dell’Unione Europea, Silvia ha iniziato a lavorare nella ricerca sul cancro all Ist di Genova per poi proseguire con il dottorato a Sheffield, dove ha curato la ricerca pubblicata. Al momento è in un team di ricerca dell’università di Bristol.

Qual è l’importanza della sua pubblicazione? «A Sheffield ho svolto il mio dottorato sulla lotta per il cancro. Il problema di molti farmaci antitumorali e della chemioterapia stessa, è che hanno gravi controindicazioni dal momento che non sanno distinguere fra le cellule malate e quelle sane, le distruggono entrambe. Nella nostra ricerca abbiamo cercato di isolare il problema attraverso dei “peptidi”, proteine semplificate che hanno la capacità, grazie alle loro proprietà fisico-chimiche, di legarsi con molecole DNA o RNA e di trasportarle all’interno di una cellula. Nello specifico, ho utilizzato questi peptidi per trasportare siRNA (dall’ inglese small interference RNA), piccole molecole di RNA con la capacità di inibire l’espressione di specifici geni. A seconda del gene che viene inibito si può causare persino la morte della cellula. La particolarità di questi peptidi è che riescono a differenziare una cella tumorale da una normale, quindi possono essere utilizzati per selezionare esclusivamente le cellule “cattive” uccidendole dall’interno e lasciando inalterate quelle sane».

Dove porteranno i vostri studi? «Nel mio laboratorio abbiamo creato peptidi sintetici (creati al computer) basandoci sulle caratteristiche di peptidi già presenti in natura (per esempio peptidi estratti da piante o funghi) in modo tale da migliorarne la specificità verso le cellule tumorali. Nell’articolo che ho pubblicato ho utilizzato un peptide modificato che selettivamente è entrato solo in cellule cancerose cellula,portando con sé, come un “cavallo di Troia”, molecole di siRNA, liberandole e nel citoplasma, ha distrutto e ucciso cellule tumorali. E’ uno studio preliminare che deve ancora essere testato ulteriormente, ma è una base importante per poter svillupare, in futuro, un farmaco che possa essere più specifico nel colpire solo le cellule tumorali».

Un consiglio nel mese della prevenzione «E’ alla base della lotta contro il cancro e fare gli esami di routine annuale dovrebbe diventare una abitudine. Con la pandemia purtroppo la prevenzione si è arrestata e questo avrà un forte impatto nei prossimi anni».