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Coronavirus, personale sanitario sospeso nell’Imperiese: in dodici si vaccinano e tornano al lavoro

28 ottobre 2021 | 18:09
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L’appello del direttore generale Asl1 Silvio Falco: «Vaccinatevi, le paure vanno superate: è più importante tornare a vivere»

Sanremo. «Come una certa percentuale di popolazione non ha aderito alla vaccinazione, anche all’interno del nostro mondo sanitario abbiamo avuto una serie di defezioni: a oggi non sono 84 gli operatori sanitari sospesi (come diffuso nei giorni scorsi, ndr), ma 72, nel senso che una dozzina di questi operatori è rientrata». A dichiararlo è il direttore generale di Asl1 Imperiese Silvio Falco, intervenuto negli studi di Riviera24.it per fare il punto sulla situazione Covid-19 in provincia di Imperia e non solo.

Covid-19 e vaccini. In provincia di Imperia ci sono circa 53mila cittadini non vaccinati. Abbiamo raggiunto il 72,88% della popolazione vaccinata, il Governo e Toti chiedono il 90%. E’ obiettivo raggiungibile? «Sicuramente siamo una provincia che si è vaccinata, fino ad oggi, poco – risponde il dottor Falco – E questo lo si vede dal fatto che abbiamo qualche incremento di casi, ogni tanto qualche cluster in alcuni Comuni, però questo è legato proprio al fatto che il 73% è ancora un livello troppo basso di protezione e questo fa sì che il virus circoli ulteriormente. Bisognerebbe raggiungerlo, il 90 %. Noi come realtà aziendale abbiamo messo in campo tutte le risorse necessarie con le difficoltà anche a reperirle (medici e infermieri) per poter raggiungere questo obiettivo».

«Teniamo presente – aggiunge il direttore generale di Asl1 – Che andiamo anche sovrapporci in un periodo in cui è opportuno agire con la terza dose, che diventa elemento fondamentale per garantire la miglior protezione, perché, come tutte le vaccinazioni che hanno una schedula zero-30 giorni, poi da sei mesi a un anno occorre fare la dose così detta “buster” o di rinforzo che è quella che garantirà nel tempo la memoria immunitaria e quindi ci garantirà ulteriormente. Quindi tra prime dosi non fatte quando abbiamo messo in campo le risorse e il dover anche andare sulla terza dose, la macchina viene sovraccaricata di lavoro. Noi saremmo molto felici che venisse sovraccaricata perché questo ci dà garanzia di protezione: anche se si verificano dei casi di Covid tra i vaccinati, ma sono casi che per fortuna vengono trattati a casa, al massimo simili influenzali. Mentre purtroppo chi non è vaccinato e finisce in ospedale accusa sintomi e situazioni importanti, tant’è che abbiamo ancora alcuni casi di ricovero in Rianimazione di non vaccinati».

A Genova nei giorni scorsi si è svolta una protesta dei genitori di bimbi disabili. Si parla di 1200 bambini in Liguria senza trattamento ambulatoriale e riabilitativo, con liste d’attesa lunghissime anche in virtù dell’emergenza Covid. Com’è la situazione a Imperia? «Innanzitutto va sicuramente la mia comprensione a questa categoria – dichiara il dottor Silvio Falco -. La nostra situazione è drammatica per carenza di operatori. Il mondo della disabilità, della neuropsichiatra infantile, soffre proprio la mancanza di professionisti. Su questo stiamo cercando di dare una risposta almeno sul fronte della psicologia perché in questo ambito avremo un concorso a breve dove abbiamo parecchi candidati, però dal punto di vista medico, neuropsichiatrico e psichiatrico abbiamo delle criticità».

Tornando sull’argomento Coronavirus, vuole fare un appello alla popolazione? «L’appello è sicuramente convincetevi, il vaccino ha una sua sicurezza, ormai è stato testato su milioni e milioni di persone nel mondo, quindi devo dire soprattutto nel nostro mondo occidentale dà una garanzia di tranquillità sugli effetti collaterali: le paure vanno superate perché è più importante tornare a vivere. Nel frattempo per questo inverno continuare a usare mascherina e lavarsi spesso le mani, soprattutto negli ambienti chiusi, perché la circolazione del virus continua ad essere importante e presente».