Continua il boom della floricoltura, il mercato di Sanremo epicentro del mediterraneo
Da 1,3 milioni di fatturato nel 2013 ai quasi 10 del 2021. La gestione di Amaie Energia è da record
Sanremo. Continua inarrestabile la crescita delle vendite bandite al mercato dei fiori di Valle Armea. Questa mattina nella Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue sono stati ufficializzati i dati parziali del fatturato a chiusura della stagione in corso, i quali danno prova di un boom, nel 2021, che sta portando i conti del mercato verso i 10 milioni di euro (8,6 fino a settembre). Record assoluto e numeri di grande importanza per la gestione Amaie Energia, soprattutto se comparati a quel 1,3 milioni fatto registrare nel 2013, quando il mercato dei fiori era ancora nelle mani della ex Ucflor.
A presentare il report erano presenti il presidente di Amaie Energia Andrea Gorlero, l’assessore del Comune alla Floricoltura e al mercato Lucia Artusi, il direttore Franco Barbagelata e i consiglieri del Cda Mauro Albanese e Claudia Rodini. «La Floricoltura sta andando bene, molto bene e come mercato dei fiori ci siamo fatti trovare pronti per cogliere questo trend positivo, – commenta Gorlero. Era un dovere dare da parte nostra un contributo al clima di ottimismo che si sta respirando, nonostante il Covid. I dati che oggi presentiamo fanno ben sperare e dimostrano che ci sono ancora ampi margini di miglioramento».
Ampi margini, quelli citati dal presidente di Amaie Energia, che Comune e direzione del mercato vogliono provare ad approfondire annunciando forti investimenti sulla parte software e “hardwere”. A partire dal nuovo sistema di gestione dell’asta, all’arrivo, prossimamente, di una nuova cella frigo capace di aumentare considerevolmente la mole di reciso stoccato nei depositi. Tra le novità più curiose c’è la produzione di un nuovo sacchetto per il confezionamento dei fiori, brandizzato Mercato di Sanremo, segno e simbolo della qualità del prodotto lavorato nella Città dei Fiori ed esportato in tutta Europa, Usa, Russia e Cina.
«Faccio i complimenti al dottor Barbagelata e a tutto il management del mercato dei fiori che sta diventando un’eccellenza, dando prova di poter rappresentare un’occasione di rilancio per l’attività della floricoltura. L’idea dei sacchetti è molto bella: può essere un veicolo promozionale a livello europeo. Il fatturato che continua a crescere, con numeri veramente importanti, aiuterà anche il Comune a migliorare la sua situazione di bilancio», aggiunge l’assessore Lucia Artusi.
E’ invece sulla credibilità di Amaie Energia che punta il direttore Franco Barbagelata, il “tecnico” a cui si possono ascrivere buona parte dei meriti che hanno portato alla rinascita del mercato dei fiori. «Il risultato di fine stagione è molto interessante. Per consolidare la posizione del mercato di Sanremo nel contesto europeo, abbiamo deciso di produrre 30 quintali di sacchetti per 15 milioni di steli che verranno dati esclusivamente ai conferitoti dell’asta-deposito. E’ un’operazione di fidelizzazione e di marketing che porterà il nome del mercato dei fiori nelle principali piazze di smercio europee».
Continua Barbagelata: «Oggi il mercato di Valle Armea accoglie circa il 10% della produzione totale della provincia di Imperia, il cui fatturato complessivo è stimato in circa 100 milioni di euro. Abbiamo potenzialità per crescere ulteriormente e arrivare ad accogliere fino al 40% del reciso, trattato e venduto nel Ponente ligure. Un percorso già avviato che stiamo potenziando attraverso il coinvolgimento dei produttori, ai quali garantiamo trasparenza del prezzo, servizi tecnologici di non poco conto e il pagamento garantito con bonifico bancario a 30 giorni dalla consegna. Quello di oggi è un mercato dei fiori nuovo, proiettato verso il futuro».
Cenni storici. La nascita della floricoltura sanremese risale alla fine dell’Ottocento con la produzione di fiori recisi di campo (ad es. narcisi e violacciocche) e fronde verdi. Nei primi anni del ‘900, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, che hanno permesso di ottenere una produzione floricola anche invernale, ed allo sviluppo del trasporto ferroviario, Sanremo riesce ad instaurare fitte relazioni commerciali con l’estero, prevalentemente con Paesi del nord Europa.
In conseguenza di ciò, al principio del XX secolo, Sanremo diventa nota come “la città dei fiori” e la costa ligure come “la Riviera dei fiori”.
I produttori locali, seguendo il trend di mercato, hanno effettuato, negli ultimi anni, diverse riconversioni colturali. Il primo passaggio, avvenuto negli anni ’70, è stato dalla produzione di soli garofani e fiori di campo all’intensa coltivazione di rose e altri fiori recisi: ciò ha permesso di ampliare la gamma merceologica di Sanremo. La seconda riconversione ha avuto come protagonisti i “verdi” ornamentali, che caratterizzano fortemente la produzione sanremese, in quanto le condizioni climatiche favorevoli consentono una crescita anche spontanea, sulle colline della città, di questa tipologia di prodotti.
La terza riconversione ha inizio nei primi anni 2000, anche grazie all’innovazione continua apportata dagli ibridatori locali, ed imperniato su quei prodotti che maggiormente si adattano al clima ligure. Ranuncoli e anemoni sono i principali protagonisti, e oggi rappresentano un’eccellenza ligure esportata in tutto il mondo.
In quest’area le imprese continuano ad essere piccole, ciò è solo parzialmente il frutto di una scelta, in quanto le caratteristiche geografiche della zona limitano la dimensione delle aziende. Gli imprenditori cercano di preservare la qualità e la tipologia di commercializzazione di stampo artigianale, che hanno appreso dalle tradizioni dei loro avi.
Attualmente il mercato richiede prodotti di alta qualità; la cura prestata ad ogni prodotto e al suo processo di confezionamento da parte delle aziende del distretto di Sanremo, ha fatto sì che la dimensione limitata delle imprese si trasformasse da handicap a vantaggio competitivo. Sanremo e l’area circostante (la zona tra Ventimiglia e Albenga) possiedono tutte le peculiarità di un distretto floricolo, come ad esempio la presenza di tutti gli attori della filiera; infatti il distretto del Ponente ligure è composto da 350 grossisti, di cui 120 esportatori, oltre 4000 aziende di produzione e da importanti ibridatori.
Le altre caratteristiche sono date dalla presenza di:
- scuole professionali;
- ricerche di base e applicate;
- il Mercato dei fiori di Sanremo
- un sistema commerciale, logistico e di trasporto dei beni efficiente;
- un’attività comune ed organica di promozione
Sono presenti importanti enti pubblici (l’Istituto Regionale per la Floricoltura e l’Istituto Sperimentale per la Floricoltura) e privati (ad esempio gli ibridatori di rose, ranuncoli, garofani…) per le ricerche base ed applicate, che permettono di seguire l’andamento di mercato e di rendere la produzione maggiormente flessibile. Oltre all’introduzione di nuove varietà, le ricerche riguardano anche il miglioramento della qualità, che si traduce in un maggiore interesse per l’ eco
compatibilità, data l’inclinazione generale ad una maggiore tutela dell’ambiente. Inoltre sono stati svolti importanti studi relativamente al mantenimento della qualità dei fiori e delle fronde recise lungo i diversi stadi della filiera, dalla raccolta al consumatore finale, con la finalità di incrementare il livello di soddisfazione dei clienti.
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Il Mercato dei Fiori di Sanremo
Il Mercato dei fiori di Sanremo rappresenta il più importante centro di produzione e di commercializzazione floricola dell’Europa meridionale e del bacino del Mediterraneo. Offre una gamma completa di fiori recisi (circa 130 specie), fronde verdi, fiorite, con frutto e foglie tipiche dell’area mediterranea (circa 170 specie).
Il sistema commerciale, logistico e di trasporto dei beni permette a Sanremo di offrire fiori recisi e fronde sempre “freschi”. Sul Mercato di Sanremo operano 300 aziende commerciali, di cui 100 di esportazione. Alcune importanti compagnie di auto-trasporto per conto terzi trasportano i prodotti in tutta Europa, mantenendone il miglior livello di conservazione. Le spedizioni aeree sono facilitate dall’estrema vicinanza con l’aeroporto di Nizza.
Presso il mercato sono presenti molti servizi a favore degli operatori del settore: – Deposito fiori in area refrigerata
– Rilevazioni prezzi e quantità affluite sul mercato
– Controlli di qualità della merce contrattata
– Statistiche e ricerche di mercato
– Promozione dei fiori di Sanremo in Italia e nel resto del mondo
I principali Paesi di esportazione per i prodotti del Ponente Ligure sono Germania, Paesi Bassi, Francia, Svizzera, Russia, Regno Unito, Austria, Stati Uniti, Belgio, Giappone e Svezia.
I più importanti prodotti del Ponente ligure, per quanto riguarda il fiore reciso, sono ranuncoli (150 ettari coltivati, produzione circa 120 milioni di steli), ginestra (250 Ha, 1.500 tonnellate), ruscus (250 Ha, 1200 tonnellate), mimosa, Pittosporo Silver Queen, Eucalyptus. La produzione di piante in vaso è pari a circa 90 milioni di vasi all’anno, di cui 72 milioni di piante aromatiche e officinali (rosmarino, salvia, lavanda, basilico, timo) e 18 milioni di piante verdi e fiorite
10.000 addetti occupati complessivamente nelle aziende floricole in Liguria
2800 ettari coltivati, di cui 1800 in provincia di IM e 800 in provincia di SV (80% piante in vaso) 400 milioni di €uro di PLV pari al 32% del totale del valore produttivo nazionale (prima regione in Italia), di cui 300 milioni di €uro di prodotto esportato
80% dell’export italiano di fiori recisi passa attraverso i canali logistici di Sanremo 16.200 occupati complessivamente in provincia nell’industria del fiore su 85.000 occupati totali, pari al 19% del totale provinciale