Bus a idrogeno di Rt, una vergogna senza fine
Alle casse pubbliche sono costati 7 milioni di euro. Ora giacciono in deposito da un anno e mezzo
Sanremo. Che fine hanno fatto i tre bus a idrogeno costati alla collettività 7 milioni di euro? Due sono fermi da un anno e mezzo, attaccati h24 alla corrente come un malato terminale, un altro è del tutto andato. Non hanno retto 6 mesi sulle strade della provincia i mezzi acquistati dalla Riviera Trasporti e inaugurati a novembre del 2018. Un progetto cofinanziato dall’Unione europea del valore di 7,3 milioni di euro per la parte italiana, di cui 4 a carico di Rt e 3,3 della comunità europea.
Oggi quei bellissimi autobus, simbolo di futuro e energia pulita, giacciono nel deposito di San Martino. Fermi da così tanto tempo che gli pneumatici si sono quadratizzati. Dispersa in Valle Armea c’è invece l’altra parte del progetto europeo denominato High V.lo City: la stazione di rifornimento dell’idrogeno, costruita in una zona difficile da raggiungere per una vettura normale, figuriamoci per delle corriere di 16 metri di lunghezza, come quelle a idrogeno della casa produttrice VanHoll.
I tre bus alimentati dalla trasformazione dell’idrogeno sono conosciuti come FCHEV (Fuel Cell Hydrogen Electric Vehicle) e sono a tutti gli effetti veicoli “elettrici”, come i tradizionali filobus che avrebbero dovuto sostituire. Producono l’energia elettrica in vettura, senza necessità di doverla catturare dalla linea aerea. E proprio per sostituire almeno 5 dei vecchi filobus in dotazione a Rt che l’azienda, partecipata dalla Provincia e dal Comune di Sanremo, aveva deciso di puntare sull’ambizioso piano dell’energia pulita con l’avallo della Regione Liguria.
Il progetto. Come indicato nero su bianco nella relazione sulla gestione del governo societario del 2019, Rt (oggi in concordato preventivo in bianco, con un debito sulle spalle di circa 30 milioni di euro), aveva avviato il progetto idrogeno a partire dal 2009 con contatti sfociati a dicembre 2011 nella stipula del Grant Agreement n. 278192 con la Commissione Europea per un investimento del valore complessivo di € 31.568.671 finanziato dall’ Ue per € 13.491.724, da iniziare il 1° gennaio 2012 con termine 31 dicembre 2016, successivamente prorogato al 31 dicembre 2019.
L’iniziativa prevedeva la collocazione nell’area della Valle Armea della stazione di rifornimento di idrogeno, la quale si sarebbe dovuta ampliare con la realizzazione di un impianto di produzione. Quest’ultima e fondamentale parte del progetto, che avrebbe potuto dare una concreta speranza per un suo sostentamento sul lungo periodo, fu abbandonata per problemi di finanziamenti, anche se il diritto di superficie dell’area continua a costare ad Rt 44 mila euro all’anno. Un contributo di Fondazione Carige svanito nel nulla aveva successivamente obbligato la Regione Liguria a tappare un buco di ulteriori 2 milioni. Se non fosse intervenuta la giunta regionale (Toti uno), Riviera Trasporti avrebbe corso il serio rischio di dover restituire tutti i finanziamenti ricevuti, finendo con buone probabilità per fallire.
Dei 5 autobus previsti per Rt, in provincia di Imperia ne arrivarono solo 3. Due furono restituiti per mancanza di fondi. Ognuno dei mezzi sperimentali parcheggiati nel deposito di San Martino è costato alle casse della società provinciale circa 1,2 milioni di euro, a cui si devono sommare, per un computo totale, i costi della stazione di rifornimento. L’idrogeno oggi non arriva più. Comprarlo dal più vicino impianto francese costa troppo e di soldi non ce ne sono.
Nel corso del 2017 – continua sempre la reazione sul governo societario del 2019 – è stata completata la costruzione della stazione di rifornimento, collaudata nei primi mesi del 2018. L’impianto è entrato in funzione, a regime, nel novembre dello stesso anno. Il progetto si è concluso il 31 dicembre 2019 e la rendicontazione conclusiva è stata presentata a febbraio 2019 al FCH –JTU per ottenere il saldo della contribuzione. Secondo Rt, quindi, gli autobus regolarmente impiegati sulla linea Sanremo-Taggia avevano percorso al 31 dicembre 2019 oltre 100.000 km in servizio di linea.