Ventimiglia, «A Roverino classi pollaio». Le famiglie pronte a scendere in piazza

14 settembre 2021 | 09:43
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Ventimiglia, «A Roverino classi pollaio». Le famiglie pronte a scendere in piazza

«Abbiamo chiesto un appuntamento urgente anche telefonico ma non ci hanno risposto»

Ventimiglia. I genitori delle classi 2ª A e 2ª B della scuola primaria di Roverino sono pronti a dare battaglia al provveditore.
«Abbiamo chiesto un appuntamento urgente anche telefonico ma non ci hanno risposto», dice un genitore. Durante il consiglio d’istitutori di ieri, stante le preoccupazioni espresse dall’avvocato Marco Noto (presidente del consiglio d’istituto) e da Nico Martinetto (consigliere d’istituto), ha espresso totale solidarietà la dirigente del 2° circolo didattico dottoressa Maria Aicardi, che però dichiara di “avere le mani legate” e che la decisione dipende dal provveditore.
Tante sono le preoccupazioni dei genitori riguardo la possibilità di comporre una classe unica, formata da 27 alunni.

«I nostri bambini si portano già dietro le lacune lasciate dalla chiusura dell’ultimo anno della scuola materna più tutte le quarantene di questo anno scolastico appena passato – dichiarano i genitori – Tra questi 27 alunni, due hanno già ottenuto la certificazione per il sostegno e uno ha fatto richiesta».

«Come si può comprendere non è possibile, in un contesto così numeroso, con bambini con problematiche differenti e ancora con lacune da colmare, portare avanti e seguire al meglio tutti i bambini – aggiungono – Un altro fattore importante da non sottovalutare riguarda l’emergenza sanitaria ancora in atto, il distanziamento diventa difficoltoso da attuare con una classe unica».

Amareggiata anche una delle maestre che ha seguito i bambini durante il primo anno scolastico: «La qualità dell’insegnamento con 2 casi di sostegno già confermati non potrà essere mantenuta e che in caso di Didattica a Distanza ci sarebbero grossi problemi».

«Alla luce di ciò – concludono – Vorremmo venisse rivalutata la decisione di unire le classi, chiediamo a gran voce che il provveditorato o chi altro possa ascoltarci. Non è possibile in queste condizioni mandare i bambini a scuola, infatti stiamo pensando di non farlo. Probabilmente mercoledì i bambini resteranno fuori dal plesso per protesta se Non otterremo un incontro prima dell’inizio della scuola».