Sanremo, il cavo coassiale dissotterrato in via Bixio ha un proprietario. Diventerà fibra ottica

18 settembre 2021 | 07:30
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Sanremo, il cavo coassiale dissotterrato in via Bixio ha un proprietario. Diventerà fibra ottica
Sanremo, il cavo coassiale dissotterrato in via Bixio ha un proprietario. Diventerà fibra ottica
Sanremo, il cavo coassiale dissotterrato in via Bixio ha un proprietario. Diventerà fibra ottica

Fa parte di una rete lunga circa 9000 chilometri, che corre lungo le principali arterie stradali italiane

Sanremo. Se mai ci fosse stato un mistero, ora è stato svelato. La linea telefonica scoperta durante le prospezioni archeologiche di via Nino Bixio, di fronte all’edificio che ospita la scuola “Mater Misericordiae”, è di proprietà della Ultranet srl.

Si tratta di una società, totalmente posseduta da HGM, che progetta reti da telecomunicazione in fibra ottica e offre in diritto irrevocabile d’uso migliaia di chilometri di rete in fibra ottica spenta e/o di cavidotti vuoti già realizzata o da implementare. Il cavo in questione, di tipo coassiale utilizzato per le comunicazioni telefoniche internazionale, era stato posato negli anni ’60 dello scorso secolo dalla Sitri, un’azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di grandi reti di telecomunicazione. E’ stata fondata nel 1921 e nel secondo dopoguerra ha partecipato alla ricostruzione, fornendo e posando cavi coassiali e ponti radio. Circa 20 anni fa la Sitri ha ceduto la linea in questione alla Ultranet, che ora ha intenzione di sostituire il vecchio cavo coassiale in rame con le più moderne fibre ottiche.

riviera24 - ultranet

La linea venuta fuori in via Bixio appartiene ad una rete lunga circa 9000 chilometri, che corre lungo le principali arterie stradali italiane. Ora non è più attiva, quando lo era veniva dotata di un sistema di allarme che segnalava immediatamente alle forze dell’ordine qualsiasi tentativo di manomissione, volontario o meno che fosse. A detta di molti del settore lavori pubblici, il solo nominarla incuteva timore. Data la sua importanza strategica nelle comunicazioni internazionali, se mai fosse stata danneggiata durante un qualsiasi “lavoro in corso”, ciò avrebbe comportato un alto costo di riparazione, nonché una multa salatissima per l’interruzione del servizio.