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Rivieracqua e Riviera Trasporti, Bosio (Cisl Imperia): «Aziende a rischio fallimento, non ci si dimentichi dei lavoratori»

20 settembre 2021 | 14:03
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Rivieracqua e Riviera Trasporti, Bosio (Cisl Imperia): «Aziende a rischio fallimento, non ci si dimentichi dei lavoratori»

«Facciamo un appello al grande senso di responsabilità che serve da parte di tutti»

Imperia. «Le due società partecipate Rivieracqua e Riviera Trasporti sono a rischio fallimento. Scarsa capitalizzazione, grave esposizione finanziaria, piani industriali superati e inadeguati, scelte politiche poco tempestive e divisioni hanno portato le due aziende in questa situazione. Riviera Trasporti è stata costretta a chiedere in questi giorni al tribunale per chiedere un concordato in bianco mentre per Rivieracqua c’è il rischio di non approvazione del concordato in continuità», spiega in una nota Claudio Bosio, responsabile della Cisl di Imperia.

«A fronte di due situazioni delicate e complesse, è emerso da parte delle lavoratrici e dei lavoratori un grande senso di responsabilità e di impegno personale nonostante i tanti disagi e lo stato di incertezza per il loro futuro occupazione, nonché il rischio reale di non percepire lo stipendio a fine mese.

Siamo una provincia composta da 66 comuni con un’area dell’entroterra importante e una realtà economica fiaccata da quasi due anni di pandemia la cui vocazione principale è il comparto turistico e commerciale e dei servizi, come si può pensare di non essere in grado e insieme di lavorare a piani condivisi con percorsi chiari per mettere in sicurezza le aziende e il loro capitale umano e sociale?

Cosi da garantire a persone, famiglie e aziende quei servizi fondamentali di cui si occupano come il trasporto pubblico locale utilizzato spesso dalle fasce più deboli e un bene primario come quello del rifornimento e depurazione delle acque. Facciamo un appello al grande senso di responsabilità che serve da parte di tutti. Non sarà facile e occorrerà un grande lavoro da parte dei Cda delle aziende, degli enti proprietari e dei politici che li rappresentano», conclude Bosio