Da drago a grifo

Elisoccorso, presente passato e futuro del servizio in Liguria

L'intervista a Enrico Piccardo, vigile del fuoco, elicotterista e sindacalista dell'Usb Liguria

Sanremo.  L’elisoccorso in Liguria da meno di un anno ha visto l’ingresso dei privati nella sua gestione. Nello specifico, nel ponente ligure da Genova a Ventimiglia, al posto di “Drago” dei Vigili del Fuoco, opera ora “Grifo” del 118. A differenza dell’elicottero dei pompieri è gestito da un’azienda privata.

«Volo su una B412, un’AgustaWestland, e sono tecnico di bordo, un elicotterista operativo, e perciò effettuo i soccorsi in Liguria e fuori regione» – dice Enrico Piccardo, vigile del fuoco, elicotterista e sindacalista dell’Usb Liguria – «Stanno nascendo delle piazzole su tutto il territorio ligure, una sarà a Vallecrosia, e probabilmente serviranno anche all’elicottero Drago dei vigili del fuoco. Il volo notturno è un obiettivo che si è prefissata l’amministrazione dei vigili del fuoco a livello nazionale proprio per intervenire anche sulle calamità di notte, come terremoti e alluvioni. Un traguardo che è un onere a carico dei cittadini. Nel corso degli anni il personale dei vigili del fuoco di Genova, ma anche a livello nazionale, ha frequentato corsi strumentali per permettere il volo strumentale e quindi anche il notturno ma alla fine non l’hanno mai portato a termine».

«L’elisoccorso a livello nazionale è un territorio in cui si muovono da decenni le aziende private, l’unica regione che aveva un servizio di carattere pubblico era la Liguria, dopo la Sardegna. In Liguria per un soccorso pubblico siamo passati da un milione e ottocento mila euro a un costo di circa tre milioni e mezzo di euro all’anno con l’avvento del privato. Con la cooperazione congiunta si superano i 4 milioni e mezzo di euro all’anno tra soccorso pubblico e privato. La competenza del territorio secondo Usb andava rivista meglio, è stata divisa per territorio, cioè per confini provinciali, perciò Grifo opera sui soccorsi primari di Imperia e Savona, mentre Drago opera su Genova e La Spezia. Il servizio di eliambulanza, invece, a livello regionale è in toto a carico di Grifo. Il trasporto può essere tempodipendente, quando un paziente deve essere centralizzato, cioè passare da un ospedale di secondo livello da un ospedale di primo livello e da una patologia tempodipendente allora è necessario attivare l’elicottero, ma non è più un trasporto secondario perché diventa un trasporto primario. Se è soccorso sanitario si manda Grifo se è soccorso tecnico si manda Drago, se le due cose accadono insieme può succedere, sul territorio nazionale, che vengano inviati due elicotteri per lo stesso intervento. La soluzione è che i vigili del fuoco hanno le componenti tecniche per operare su tutto il territorio, sia in mare, in terra, su zone impervie e incidenti ferroviari o sul lavoro grazie alle attrezzature e al personale formato, però manca la figura del medico. Il Grifo, invece, ha la componente medica e si avvalgono per la parte tecnica del Soccorso Alpino, che ha una grande competenza in luoghi impervi, ma esclusivamente montani» – afferma parlando delle differenze tra Grifo e Drago.

«E’ stato fatto un esposto in procura per vedere se c’erano delle eventuali responsabilità da parte del dipartimento che abbia “permesso” un ingresso ai privati, ma è stato archiviato» – sottolinea.

«Per il futuro mi auguro che il soccorso pubblico resista. Come Usb lo difenderemo a spada tratta, visto che è stato dimostrato che è un successo. La componente dei vigili del fuoco unita alla componente sanitaria è una realtà che in Liguria esiste dagli anni ’90. Sono trent’anni di esperienza che hanno portato ottimi risultati. Sicuramente l’elisoccorso andava potenziato, ma a nostro avviso con l’implementazione del soccorso pubblico. Ci siamo resi conto che il Ponente era un po’ lontano come tempi di volo ed è giusto che il cittadino abbia una risposta immediata e l’ha avuta tramite un servizio privato» – conclude.

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