Ventimiglia, l’esasperazione dei residenti di piazza Battisti: «Costretti a barricarci in casa»





Dalle 21 di sera per evitare l’intrusione degli stranieri, condomini mettono asse di legno per bloccare il portone
Ventimiglia. «Ogni sera a partire dalle 21 siamo costretti a barricarci in casa nostra per evitare intrusioni». A dirlo è Silvio Perrone, portavoce di un gruppo di residenti di piazza Cesare Battisti, antistante la stazione ferroviaria di Ventimiglia.
A cercare rifugio, portandosi pure materassi da adagiare nell’androne del palazzo, sono stranieri, quasi sicuramente migranti, che non hanno un posto in cui trascorrere la notte e si arrangiano come possono. Una situazione che va avanti da mesi, ormai, e che per chi vive in quei palazzi a ridosso della stazione, è diventata ingestibile.
«Ieri due ragazzi magrebini hanno tentato di sfondare la porta dell’ex mensa, che dà accesso al nostro cortile – racconta Perrone – Alle nostre rimostranze si sono giustificati dicendo che cercavano un posto per dormire. A quel punto sono andato alla Polfer e mi hanno detto che se voglio proteggermi devo sostituire io catena e lucchetto».
Nell’ultimo periodo, i condomini hanno più volte dovuto aggiustare anche il portone del proprio palazzo, ma non è servito a tener lontani gli stranieri. Per questo ora, la notte, posizionano un’asse di legno all’interno dell’androne per evitare che la porta venga nuovamente sfondata.