Aggiornamento |
Cronaca
/
Sanremo
/

Sanremo, incendio in carcere. Trasferiti i due detenuti che hanno appiccato il fuoco

12 agosto 2021 | 10:10
Share0
Sanremo, incendio in carcere. Trasferiti i due detenuti che hanno appiccato il fuoco

Uil: «Potrebbe non bastare sottoporre a regime stringente i detenuti violenti»

Sanremo. Sono stati trasferiti in un altro carcere i due detenuti magrebini che il 10 agosto scorso hanno dato fuoco alla propria cella, restando intossicati. A darne notizia è Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Polizia penitenziaria.

«Il pericoloso incendio messo in atto da due detenuti magrebini ristretti in Carcere a Sanremo l’altro ieri (solo grazie al tempestivo intervento di un agente si è evitato il peggio), forse è servito a svegliare l’amministrazione penitenziaria, che oltre a recarsi sul posto in carcere, ieri, ha deciso finalmente l’immediato trasferimento dei due detenuti violenti in altri istituti di pena», dichiara il sindacalista.

Ieri, nel carcere di Valle Armea, sono giunti il provveditore e il direttore che hanno effettuato un sopralluogo e preso la decisione di trasferire i due stranieri.

«E’ il momento di soluzioni univoche e costanti per questo chiediamo con insistenza al DAP che nei confronti dei detenuti violenti si adottino misure esemplari che, nel pieno rispetto della legge e di ogni garanzia, rendano più stringente il regime detentivo a cui devono essere sottoposti – aggiunge Pagani – Continuiamo a sostenere che i trasferimenti dei detenuti violenti o che commettono gravi episodi è una soluzione opportuna ed intelligente, ma cominciamo ad avere dubbi sulla volontà e sulla capacità dei dirigenti penitenziari di volerla trasformare in un modello innovativo e vincente. Per questo abbiamo chiesto, e continueremo a chiedere, al capo del Dap Petralia e al ministro della Giustizia Cartabia che quella fase annunciata si trasformi in atti concreti e non solo in proclami di rito».

«La Polizia Penitenziaria – conclude – Non può essere l’agnello sacrificale alle criticità ataviche del sistema penitenziario. Occorre restituire dignità lavorativa e condizioni di sicurezza alle donne e agli uomini dei baschi blu. Solo così lo Stato potrà recuperare credibilità ed autorevolezza all’interno dei gironi infernali rceredelle nostre prigioni».