Ritorno dei controllori sugli autobus con funzioni anti-Covid, Faisa-Cisal: «Impossibile in Riviera Trasporti»

28 agosto 2021 | 15:46
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Ritorno dei controllori sugli autobus con funzioni anti-Covid, Faisa-Cisal: «Impossibile in Riviera Trasporti»

L’annuncio del ministro Giovannini e la reazione della segreteria provinciale de sindacato: «Tavolo sicurezza in Prefettura»

Imperia. Il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini annuncia il ritorno dei controllori sugli autobus con funzioni di vigilanza sulle norme Covid, per i sindacati della Riviera Trasporti è una «missione impossibile». A prendere la parola è la segreteria provinciale della Faisa-Cisal che bolla come «inattuabile» l’indicazione contenuta nelle linee guida sul trasporto pubblico locale inviate dal ministero al Comitato tecnico scientifico. Indicazioni che prevedono il ritorno del controllore sui mezzi pubblici con funzioni di vigilanza sulle norme Covid, dopo il periodo di sospensione dovuto all’emergenza sanitaria.

«Applicare le linee guida del ministro Giovannini alla Riviera Trasporti sarebbe impossibile, – spiegano dalla Faisa-Cisal. Rt soffre di una cronica carenza di controllori che li espone, quotidianamente, a episodi di violenza. Se ai verificatori dei titoli di viaggio dovessero essere delegate anche le funzioni di controllo delle normative Covid, si verrebbe a creare un enorme problema di sicurezza. Già gli autisti e gli stessi controllori sono soggetti ad aggressioni verbali e fisiche, figuriamoci se oltre al biglietto dovessero mettersi a vigilare sull’uso della mascherina e sul distanziamento sociale.

Come sindacato chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto tra Prefettura di Imperia, azienda e organizzazioni sindacali in maniera tale da stilare congiuntamente un protocollo per la sicurezza in vista dell’imminente avvio dell’anno scolastico».

Attualmente in Riviera Trasporti ci sono solo 8 controllori per tutta la provincia su un totale di circa 290 dipendenti, tra autisti (240), meccanici ed amministrativi. Per ovviare agli episodi di violenza registrati in passato, prima dell’avvento della pandemia, la Regione Liguria aveva sottoscritto e finanziato un piano per affiancare ai controllori gli operatori della vigilanza privata.