Restyling Porto Vecchio Sanremo, al via la datazione al carbonio di resti organici ritenuti millenari
E’ definita una “verifica archeobotanica”
Sanremo. Continuano le prospezioni archeologiche in via Nino Bixio. Ed è ora è la volta della datazione al carbonio di alcuni resti organici carbonizzati.
Gli scavi dove sono stati rinvenuti, posizionati di fronte alla scuola Mater Misericordiae, sono finalizzati a determinare quali reperti si trovano dove verrà realizzato il tunnel stradale che, nei progetti, dovrebbe collegare corso Mombello con il sottopasso della Croce Rossa. Si tratta dell’opera di pubblica utilità dalla quale dipendono i futuri lavori di restyling dell’area del Porto Vecchio che cambierà, nei piani che attendono ancora l’approvazione definitiva, radicalmente il water front matuziano.
Durante un primo carotaggio, eseguito a circa due metri di profondità, era spuntata la pavimentazione di uno palazzo del ‘600, del quale si era già a conoscenza. Ulteriori prospezioni però, eseguite metri più sotto, hanno portato alla luce del vasellame di epoca romano-imperiale, risalente a circa 2000 anni fa. Insieme a quei cocci era stato ritrovato anche del carbone, probabilmente quel che rimane di un antico incendio. Proprio su quel materiale verranno fatte delle verifiche “archeobotaniche”, finalizzate a stabilire l’età precisa del reperto. Di questi test si occuperà il personale dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
Il costo delle analisi, per le casse di Palazzo Bellevue, è di 5.300 euro. Contestualmente, Ora, la sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha disposto di ampliare la superfice degli scavi. Stabilirà anche se ciò che è emerso possa o meno determinare una variazione se non addirittura un impedimento per i futuri lavori del tunnel.