Profughi afghani a Sanremo, il vescovo Suetta lancia appello per aiutarli
Il materiale si raccoglie nella sede del Comitato Cri in via Pisacane 7 a Sanremo
Sanremo. Il vescovo di Ventimiglia – San Remo, monsignor Antonio Suetta, invita la comunità diocesana tutta ad affidare nella preghiera al Signore la situazione generale e le storie delle singole persone che stanno arrivando nella nostra città di Sanremo a causa del regime talebano re-instauratosi in Afghanistan.
Operativamente, in questi primi momenti, i profughi devono anzitutto superare la quarantena sanitaria e ricevere lo status di rifugiati dalle autorità civili competenti.
Davanti a queste necessarie esigenze burocratiche e di natura medica il Vescovo sensibilizza quindi i parroci e i loro fedeli a partecipare attivamente a sostegno delle iniziative già avviate dalla Croce Rossa Internazionale, invitando – ad esempio – a donare come richiesto il materiale necessario per sostenere ed aiutare i profughi arrivati nel nostro Paese.
Si riportano le modalità e le indicazioni comunicate dalla Croce Rossa attraverso il suo presidente di Sanremo, Ettore Guazzoni, che lancia un appello alla popolazione per aiutare i 206 profughi afgani, tra cui 85 minori, giunti nel soggiorno militare di via Lamarmora a Sanremo:
«Abbiamo bisogno di qualunque genere e tipo di materiale, purché nuovo, non usato, per ragioni legate al Covid. Grazie ai comitati nazionale e regionale della Croce Rossa sono già stati forniti alcuni beni di prima necessità. Ma visto il numero così alto di bimbi sarebbe bello ricevere in donazione dei vestitini o anche abiti per gli adulti. Necessitano soprattutto di spazzolini, bagno schiuma e pannolini. Dovete sapere che queste persone sono fuggite con quello che avevano, c’è gente che ha solo quello che indossa e nulla più».
Il materiale si raccoglie nella sede nella sede del Comitato in via Pisacane 7 a Sanremo.