Personale comunale di Casa Serena, salta l’accordo tra Palazzo Bellevue e sindacati
Lo comunica la Segreteria Territoriale UIL FPL Ponente Ligure
Sanremo. Scrive la Segreteria Territoriale UIL FPL Ponente Ligure anche a nome della Rsu Comune di Sanremo: «Richiamando tutte le nostre precedenti note, ivi compreso il verbale sottoscritto presso la Prefettura di Imperia nel corso dell’incontro del 18 giugno 2020 svoltosi per il previsto tentativo di raffreddamento raffreddamento dei conflitti resosi necessario in seguito al proclamato stato di agitazione, ieri non abbiamo sottoscritto l’accordo propostoci dal Comune di Sanremo relativo alle modalità di cessione alla Cooperativa Sociale delle sette unità di personale comunale in servizio presso Casa Serena».
Continua la nota stampa «La procedura avviata dal Comune di Sanremo, per quanto riguarda il trasferimento del personale, difetta di legittimità “ab origine”, perché l’argomento del trasferimento del personale è stato, da subito, trattato dall’Amministrazione Comunale in ambito di cessione di ramo d’azienda ex art. 2112 C.C. che, secondo la normativa vigente, non è configurabile come tale perché si tratta esclusivamente di mera cessione di un gruppo di Lavoratori e ciò che l’Amministrazione identifica come ”ramo d’azienda” non possiede i requisiti oggettivi e certi che, anche per giurisprudenza consolidata, deve possedere per ritenersi tale. A sostegno della illegittimità dell’atto proposto abbiamo citato anche la più recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 18948 del 5 luglio 2021. Non è credibile che il più grande Comune della Provincia non sia in grado di ricollocare nei suoi servizi, che scarseggiano fortemente di personale, l’esiguo numero dei lavoratori di Casa Se.rena».
E ancora «Dispiace constatare come l’Ente pubblico che dovrebbe garantire l’applicazione delle leggi, nonostante i pareri favorevoli espressi sull’argomento anche dalla Corte dei Conti della Liguria, abbia caparbiamente tenuto una posizione ostile al mondo del lavoro e contro sette inermi lavoratori comunali che per anni hanno garantito con il loro puntuale lavoro, che la Cooperativa, a cui il Comune aveva affidato in appalto il servizio, adempisse a tutti gli obblighi derivanti dall’appalto a tutela degli anziani ospiti»