Corte dei conti sui lavori all’Alfano, archiviazione per gli assessori in carica
Il procedimento vedeva coinvolti anche l’ex assessore Giorgio Trucco, il dirigente Danilo Burastero e il direttore del cantiere Piero Delaude
Sanremo. Lavori sospesi all’Alfano e relativa indagine della Corte dei conti, “assolti” gli assessori della giunta in carica. Il procedimento in corso, avviato a febbraio 2021, a seguito delle indagini della Guardia di Finanza, potrebbe invece proseguire nei confronti dell’ex assessore ai Lavori pubblici Giorgio Trucco, del dirigente dell’omonimo settore Danilo Burastero (attualmente in servizio a Palazzo Bellevue) e del direttore del cantiere, l’ingegner Piero Delaude. Per questi tre non si può escludere il giudizio, mentre la posizione degli assessori della giunta Biancheri-bis è stata definitivamente archiviata. Le notifiche sono intervenute la scorsa settimana.
E’ questo lo stato dell’arte del ricorso presentato dalle parti coinvolte nel caso dei lavori sospesi all’Alfano nell’estate 2019. Cantiere sospeso per non arrecare disturbo ai clienti dell’Hotel Royal, che aveva portato le ditte appaltatrici a chiedere i danni al Comune.
Sotto accusa, oltre a Trucco, Burastero e Delaude – interpellati hanno dichiarato di non aver ricevuto aggiornamenti a riguardo -, erano finiti tutti i componenti della giunta comunale in carica, esclusi il sindaco Alberto Biancheri e l’assessore Lucia Artusi per non aver preso parte alla votazione della delibera del 31 dicembre 2019 contestata dalla procura presso la Corte dei conti della Liguria. L’indagine – tecnicamente sfociata in un invito a dedurre – era scattata subito dopo la chiusura dell’accordo transattivo tra Comune e ditte, costato alle casse pubbliche 65 mila euro. L’equivalente della cifra da rifondere al municipio chiesta ad assessori e tecnici.
I fatti. L’accordo tra Palazzo Bellevue e Hotel Royal prevedeva che il direttore dei lavori imponesse il fermo all’attività degli operai per tutto il periodo estivo, così da evitare che i rumori del cantiere arrecassero disturbo alla quiete dei facoltosi clienti del noto cinque stelle di corso Imperatrice. Un patto, quello tra il Comune e la dirigenza dell’albergo, che fu mal digerito dalle ditte, le quali presentarono una richiesta di risarcimento danni pari a 318 mila euro, importo quantificato sulla base degli utili persi a causa del blocco in cantiere dei mezzi per un periodo di tempo non previsto dal contratto di appalto.
La procura contabile regionale aveva iniziato ad indagare a seguito dell’interrogazione in consiglio comunale presentata del consigliere comunale DanieleVentimiglia, con la quale, l’esponente del Carroccio aveva palesato un potenziale danno erariale per il Comune, provocato dall’assenza di un interesse pubblico nella vicenda. L’accordo tra l’ente locale e il privato fu solo impostato ma non approvato dalla prima giunta Biancheri. A ridosso dell’estate 2019, il Rup (responsabile del procedimento) avrebbe comunque dato mandato al direttore dei lavori di far applicare la sospensione. A sanare le cose ci pensò la delibera del 31 dicembre 2019 finita nel mirino delle Fiamme Gialle, approvata successivamente al rinnovo del consiglio comunale e all’insediamento della nuova giunta.