Ventimiglia ricorda Marise Ferro, una sala della biblioteca porta il nome dell’illustre scrittrice
Ventimigliese che con le sue opere fu anticipatrice dell’emancipazione delle donne
Ventimiglia. Da ieri il fondo moderno della Biblioteca Aprosiana di piazza Bassi a Ventimiglia porta anche il nome di Marise Ferro, scrittrice ventimigliese che con le sue opere fu anticipatrice dell’emancipazione delle donne.
Presenti all’intitolazione della sala, oltre al vicesindaco Simone Bertolucci e al professor Davide Barella, anche il nipote della scrittrice, Paolo Gianferrari, con la moglie Maria Augusta Gianferrari Capitini e la nipote acquisita Mercedes Bo, figlia del fratello di Carlo Bo, marito di Marise Ferro.
Nata a Ventimiglia il 21 giugno del 1905, Marise Ferro ha trascorso nella città di confine l’infanzia e l’adolescenza e ha sempre ricordato nelle opere scritte la propria città. La scelta di intitolarle una sala dell’Aprosiana è stata fatta anche in virtù della nutrita bibliografia della scrittrice che l’ha consacrata, tra l’altro, quale anticipatrice del percorso dell’emancipazione delle donne.