Ventimiglia, emergenza umanitaria. La denuncia dei volontari: «Minori stranieri in balia di trafficanti di droga e sesso»
I dati emersi nella tavola rotonda organizzata da WeWorld
Ventimiglia. Cinquecento minori stranieri rintracciati negli ultimi mesi, in mezzo a una strada, a Ventimiglia. Respinti dalla Francia «nonostante siano inequivocabilmente minorenni». E’ questo il dato più allarmante emerso ieri pomeriggio nel corso di una tavola rotonda organizzata dall’associazione WeWorld presso il Salone Parrocchiale del Chiostro di Sant’Agostino, nella città di confine.
“Ventimiglia: emergenza umanitaria”: questo il titolo dell’incontro a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni cittadine, ma anche associazioni di categoria e comitati di quartiere. «Un tavolo tecnico – hanno spiegato gli organizzatori – Per confrontarsi con la società ma anche per portare domande, perché spesso le risposte si trovano insieme».
A parlare delle centinaia di minori incontrati, è stata Alessandra Turri, Field coordinator di Save The Children Italia. A preoccupare, come sottolineato dall’attivista, sono i minori che vengono sistematicamente respinti dalla Francia nonostante, per legge, dovrebbero godere di protezione internazionale. Vivono in strada, a Ventimiglia, e rischiano di essere coinvolti nel «traffico sessuale e nel traffico di droga – dichiara Turri – C’è una rete molto importante in cui rischiano di finire i minori che sono per strada. Bisogna contare anche che sono in balia di trafficanti che si fanno pagare con la promessa di far loro attraversare il confine in modo spesso molto pericoloso».
Nota positiva, invece, l’accoglienza che il comune di Ventimiglia garantisce ai minori che accettano di restare in Italia ed entrano nella procedura “istituzionale”: «Devo dire con piacere che abbiamo una prassi che funziona in maniera ottimale nei confronti dei minori stranieri non accompagnati grazie all’amministrazione e al dirigente dei Servizi Sociali Monica Bonelli».
A parlare dei nuclei familiari accolti nei locali messi a disposizione della diocesi di Ventimiglia-Sanremo e dalla diaconia valdese è stato Maurizio Marmo (Caritas). «In questi mesi sono circa 250 nuclei familiari accolti per un totale di circa 700 persone – ha detto – Ma ci sono famiglie che hanno dovuto dormire fuori perché non avevamo più posto negli appartamenti».