Toti anticipa la seconda dose con l’eterologa, il presidente sulle discoteche: “Unica nota stonata”

23 luglio 2021 | 08:22
Share0
Toti anticipa la seconda dose con l’eterologa, il presidente sulle discoteche: “Unica nota stonata”

Il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa: “Green pass strumento che garantisce la riapertura”

Genova. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha ricevuto ieri pomeriggio la seconda dose di vaccino anti Covid-19 all’hub vaccinale di Asl3 presso la Fiera di Genova. Dopo aver effettuato la prima dose con il siero Astrazeneca il 28 maggio scorso, il governatore ha anticipato il richiamo effettuando la seconda dose ‘eterologa’ con il vaccino Pfizer.

“Sono felice di essermi vaccinato – afferma Toti – per la libertà mia e degli altri, per sconfiggere il virus, per tornare a una vita normale. Questa è la risposta migliore a chi oggi continua a negare la scienza che per fortuna ci ha dato un’arma per combattere il Covid: usiamola tutti”.

Rispetto alle minacce e agli insulti ricevuti per la posizione espressa sul green pass, Toti aggiunge: “Non essere d’accordo è legittimo in democrazia. Dire sciocchezze o, peggio, insultare e minacciare è qualcosa che non deve entrare nel dibattito. La scienza oggi fornisce risposte chiare e univoche su come prevenire il Covid, inventare fandonie per spaventare la gente non è mai utile ad un dibattito sereno. Dopodichè – conclude – contro la stupidità purtroppo non c’è vaccino”.

Continua il presidente facendo il punto sull’emergenza e in merito alle misure adottate dal governo sull’utilizzo del green pass: “In Liguria abbiamo raggiunto quota 5500 vaccini prenotati in due ore. È il segnale che sempre più italiani stanno scegliendo la migliore strada percorribile e la scelta di usare il green pass è stato, senza dubbio, un incentivo. Bene, infatti, ha fatto il premier Draghi a ribadire oggi in conferenza stampa l’importanza dei vaccini come arma per combattere questo virus. Il Governo ha fatto una scelta equilibrata, limitando il green pass ad alcune attività, quelle ritenute più a rischio rispetto alla possibilità di nuovi contagi. La nota stonata è però quella sulle discoteche, uniche a rimanere chiuse anche per chi si è vaccinato a differenza delle altre attività per cui è previsto l’accesso solo ai titolari di green pass. Il mio auspicio è che queste decisioni siano uno sprone a vaccinarsi per tutti coloro che, contro ogni evidenza scientifica e di buon senso, ancora non lo hanno fatto. Se è vero che la libertà individuale è costituzionalmente garantita, la stessa Costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività ed è evidente che si debba tutelare anche la libertà di chi è vaccinato di continuare la propria vita”.

In merito alle discoteche, il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa ha sottolineato che “una volta individuato il green pass come strumento che garantisce la riapertura e il proseguimento del percorso di riapertura credo che sulle discoteche una riflessione mi auguro si possa ancora fare. Si tratta di un settore economico del nostro Paese e quando individuiamo il green pass come strumento di garanzia, spero ci siano i margini per un’ulteriore riflessione”.

visita costa imperia

Rispetto al personale scolastico, il sottosegretario ha poi aggiunto: “Credo che il governo abbia tracciato una linea molto chiara: il generale Figliuolo ha firmato una lettera in cui chiede alle Regioni entro il 20 di agosto di far arrivare i dati del personale scolastico che non sarà ancora vaccinato. Ci auguriamo di utilizzare questi giorni che mancano da qui al 20 agosto per fare un’opera di sensibilizzazione per far comprendere quanto è importante la loro vaccinazione per garantire la ripresa dell’anno scolastico in presenza. Se a quella data il problema dovesse persistere – prosegue – credo che valutare l’obbligo vaccinale sarà un’opzione sul tavolo e, per quanto mi riguarda, sarei favorevole. Parliamo di una categoria che deve garantire un servizio ai nostri ragazzi e non possiamo più permetterci di sottrarre ulteriore tempo scolastico in presenza ai giovani, nella consapevolezza che la scuola non è solo un percorso di apprendimento ma anche un percorso di vita e in alcuni casi anche inclusione sociale. Non possiamo quindi mancare l’obiettivo di riprendere l’anno scolastico in presenza e la condizione imprescindibile è che il personale sia vaccinato. Poi c’è un’opera di sensibilizzazione da fare anche nei confronti dei più giovani – conclude Costa – che devono vaccinarsi: se un giovane contrae il virus può non avere conseguenze gravi ma se si contagiano i giovani il virus continua a girare e possono generarsi nuove varianti”.