Situazione a Bordighera Alta e risposte di Palazzo Garnier, il parere di un residente

8 luglio 2021 | 12:30
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Situazione a Bordighera Alta e risposte di Palazzo Garnier, il parere di un residente

Ci scrive Aldo Bacigaluppi

Bordighera. Scrive Aldo Bacigaluppi, un residente della Città Alta: «C’è stato un Consiglio Comunale, se n’è parlato sui media, c’è stata anche una discreta sensibilizzazione generale, ma una risposta chiara e confortante per la popolazione paesenga, non è dato averla. Che fine farà lo storico palazzotto di Piazza del Popolo? Venderemo la parte alta e panoramica e con il ricavato ristruttureremo l’ingresso scenografico ed il piano inferiore per adibirli ad uso pubblico della collettività? Oppure? Quante cose si potrebbero fare adottando una siffatta soluzione. E mentre attendiamo risposte, leggiamo sul Secolo del 6 luglio che gli oneri di urbanizzazione della riconversione in alloggi della ex colonia Oasi di Via Garnier 21 verranno dirottati per la costruzione delle docce e dei lavandini del Palazzo del Parco, nell’ambito della ristrutturazione di quel complesso. Diceva bene l’Assessore nel 2019 che “trovare un privato che riqualifichi a sue spese una zona disagiata è una fortuna (sic!) e che la città non puo’ che trarne beneficio.” Ma anche qui si era sempre raccomandato (la minoranza di allora docet) che gli oneri di urbanizzazione venissero impiegati per lavori nei luoghi dove avvengono le trasformazioni e le nuove costruzioni».

Prosegue Bacigaluppi: «A Bordighera Alta ci sarebbe molto da fare per trasformare l’antico insediamento tardo medievale in qualcosa di veramente attrattivo, partendo dal recupero della cinta muraria e dei bastioni per arrivare alla bonifica dei carrugi che non siano solo la Via Dritta e la Via Lunga. Un borgo dalle potenzialità strepitose se solo si riuscisse ad investire in loco, se non proprio denari freschi e dedicati, perlomeno oneri di urbanizzazione cadenti sul territorio. Un borgo che si vorrebbe recuperato alla cultura, alla storia alle tradizioni, alla residenzialità e al buon vivere, così come perorano da anni i pochi che ancora resistono all’interno delle sue mura».