Scandalo di Baia Verde, il fallimento Fin.Im. rinuncia ai danni chiesti ad ex politici e funzionari. Comune si oppone

3 luglio 2021 | 07:30
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Scandalo di Baia Verde, il fallimento Fin.Im. rinuncia ai danni chiesti ad ex politici e funzionari. Comune si oppone

La curatela fallimentare opta per far uscire dalla causa milionaria gli amministratori pubblici responsabili degli atti annullati dal Consiglio di Stato

Ospedaletti. Sono a un passo dall’uscire definitivamente dal processo per il maxi risarcimento danni da 155 milioni di euro, ex politici e funzionari pubblici che contribuirono ad approvare il progetto, naufragato, del porto di Baia Verde. La curatela fallimentare di Fin.Im (ex soggetto attuatore) ha depositato rinuncia all’azione nei confronti delle parti fisiche in causa. Rinuncia che ha trovato l’opposizione dell’attuale amministrazione civica della città delle rose, sorretta dal sindaco Daniele Cimiotti.

La richiesta di rinuncia all’azione, di ogni tipo e in ogni sede, nei confronti di ex politici e funzionari dell’amministrazione comunale 2004-2009, prodotta dalla curatela fallimentare nel corso dell’udienza del 10 giugno scorso, ha già visto pervenire le accettazioni dei rispettivi difensori delle persone convenute, ovvero l’ex sindaco Eraldo Crespi, il suo vice sindaco Mario Chilà, l’ex assessore all’edilizia privata Paolo Blancardi, il segretario comunale Achille Maccapani, i funzionari dell’Ufficio tecnico Roberto Marcati (in pensione) e Rocco Noto, così come l’ex vicepresidente di Regione Liguria, giunta Biasotti, Franco Orsi. La rinuncia agli atti comporterebbe l’estromissione dal processo per ex amministratori e funzionari, tutelati dalle rispettive assicurazioni ma che erano stati portati a giudizio personalmente.

Uscita di scena che sarebbe già cosa fatta, se non fosse che il Comune di Ospedaletti si è opposto, insieme e una delle assicurazioni chiamate a rispondere in solido, rilanciando la palla al giudice del tribunale di Genova, che si è riservato di decidere sulla questione nel corso dell’ultima udienza di giovedì. Una valutazione, quella da operare, di natura squisitamente giuridica. La rinuncia agli atti, voluta dal fallimento nei confronti delle persone fisiche convenute, comporterebbe, infatti, l’uscita di scena “automatica” di queste dal processo, e la continuazione del dibattimento con le sole altre parti in causa: Comune, Provincia, Ministeri Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze e l’Agenzia del Demanio, più loro assicurazioni e degli ex amministratori comunali. L’opposizione del Comune di Ospedaletti potrà produrre effetti solo e soltanto se a suo tempo, nel costituirsi in giudizio, il municipio aveva presentato domanda di manleva nei confronti di ex politici e funzionari. Altrimenti, l’ente locale, artefice e principale danneggiato dall’incompiuta, potrà agire contro gli ex amministratori solo se condannato e salvo l’intervenuta prescrizione.

I numeri che ballano sono di quelli che fanno tremare i polsi. Fin.Im. aveva chiesto di essere indennizzata, in seguito all’annullamento di tutto l’iter amministrativo che aveva portato all’approvazione del porto di Baia Verde, per un totale di 155 milioni di euro, poi scesi a poco meno di 40 nella valutazione fatta dal perito del tribunale. Sulla mossa del Comune di Ospedaletti di opporsi all’estromissione degli ex amministratori e funzionari (uno dei quali ancora in servizio presso l’ente), il sindaco Cimiotti, interpellato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni: «Ritenendo la fase in corso particolarmente delicata».

Risarcimento condominio Le Margherite. Ancora da scrivere l’altra richiesta di risarcimento danni nei confronti degli enti pubblici, avanzata dal plesso Le Margherite. Vinta la battaglia più dura e lunga di fronte al Consiglio di Stato che, dopo 17 anni di processi al Tar, aveva sentenziato per l’annullamento del porto, i 30 condomini – difesi dall’avvocato Franco Rusca di Genova -, avevano fatto partire una richiesta danni del valore di quasi 10 milioni di euro. Nei giorni scorsi la causa, pendente di fronte al Tar Liguria, è stata dichiarata interrotta per l’intervenuto fallimento di Fin.Im., avvenuto nel 2015. Ora i condomini hanno tempo 90 giorni per riassumere il processo, sempre di fronte al tribunale amministrativo regionale, passaggio – spiegano i diretti interessati -, formale e scontato.