Sanremo, gara per gestire lo stadio comunale. Faraldi: «Primo passo verso rilancio»

La struttura è stata declassificata dalla giunta Biancheri per favorire la pubblicazione di un bando rivolto alle società sportive
Sanremo. Non sarà più il Comune direttamente ma una società esterna, potenzialmente proveniente da tutta Italia, a gestire, nel prossimo futuro, lo stadio comunale di San Martino, in uso alla Sanremese Calcio. A stabilirlo, lavorando in questo senso, è stata la giunta comunale che lo scorso venerdì ha declassificato con delibera la struttura per renderla ufficialmente “priva di rilevanza economica”, in maniera tale da poter procedere alla pubblicazione di un nuovo bando di concessione, volto a trovare un soggetto esterno che si occupi della gestione e degli interventi manutentivi da programmare.
Dal 2010 ad oggi, infatti, l’impianto comunale soffre di gravi problemi strutturali, il più importante dei quali è l’inagibilità della tribuna, fondamentale per la bigliettazione e l’accoglienza del pubblico durante le partite e nel corso di eventi sportivi ed amichevoli. Poi c’è l’annoso problema del manto erboso, che richiederebbe una manutenzione straordinaria e continuata. Insomma, un computo di costi che si aggira, tra tutto, nell’ordine di 450 mila euro. Soldi che il Comune non ha a disposizione e che si spera possano essere tirati fuori da una società professionistica che del pallone fa la propria ragione di vita.
Una società che potrebbe anche non coincidere con la squadra di casa militante in Serie D, la Sanremese Calcio, alle prese con il recentissimo arrivo del nuovo presidente Alessandro Masu, dopo la lunga guida del sodalizio da parte della famiglia Del Gratta. Un occhio di riguardo per i matuziani sarà comunque garantito, visto che l’amministrazione civica si è riservata di mantenere l’affidamento esclusivo del campo alla Sanremese fino al termine della procedura pubblica e di garantire un accesso privilegiato alla Sanre anche successivamente.
Nel piano di recupero ipotizzato a Palazzo Bellevue, rientrerebbe anche l’ex foresteria annessa all’ingresso della gradinata, in cui sorgeva il bar. Dalla procedura di gara sarà invece escluso il campetto Rino Grammatica in concessione alla Virtus Sanremo.

(L’assesore allo Sport Giuseppe Faraldi)
Negli anni passati, una vicenda simile l’avevano già attraversata sia il Ciccione di Imperia che il Bacigalupo di Savona. Entrambi gli stadi erano stati declassificati in strutture “senza rilevanza economica” per poter essere riassegnate più liberamente dal Comune alle società sportive. Ora è Sanremo che si appresta a fare questo importante passo, resosi di fatto improrogabile dopo la scure che l’emergenza Covid ha causato sugli incassi.
Per sancire l’impossibilità di ipotizzare nuovamente uno sfruttamento economico sostenibile del comunale, la giunta Biancheri ha incaricato una ditta specializzata, la Peragon Business Advisor di Bologna, di paragonare la situazione dello stadio della Città del Fiori con le realtà di Imperia e Savona. Il risultato era scontato: impianti come lo stadio di Sanremo soffrono una crisi che appare insuperabile, per via di costi di gestione troppo alti e scarse prospettive di gettito.
«E’ un primo passo per arrivare a una gestione professionale del nostro stadio comunale, commenta la notizia l’assessore allo Sport Giuseppe Faraldi. Mi auguro che possano farsi avanti delle realtà che abbiano a cuore lo sport e che possano offrire una visione di lungo periodo».