Sanità locale, le considerazioni del Circolo Rifondazione Comunista Sanremo-Taggia “Valeria Faraldi”

«No alla chiusura degli ospedali di Imperia e Sanremo e alla privatizzazione dell’ospedale Saint Charles di Bordighera»
Sanremo. «In relazione all’incontro, avuto su nostra richiesta, con il direttore generale ASL. 1 Imperiese Falco per delucidazioni sulla situazione futura della sanità ponentina e sulle future strutture e soprattutto su quelle attualmente presenti, riteniamo importante sottolineare alcuni passaggi sul nostro no alla chiusura degli ospedali di Imperia e Sanremo. Nell’ipotesi della costruzione del nuovo ospedale unico di Taggia, risulta del tutto evidente l’assoluta inadeguatezza del numero di posti letto che deve rispettare un coefficiente, quello dello 0.3 per mille abitanti, lo stesso vale per i posti per la riabilitazione dello 0,7 per mille. Nel nuovo ed unico ospedale ne sarebbero previsti 618, ma al netto dei letti di riabilitazione si riducono a 437, quindi ben lontani dai 640 (3 X 1000) previsti» – dice il Circolo Rifondazione Comunista Sanremo-Taggia “Valeria Faraldi”.
«Inoltre ci preoccupano le ragioni economiche. Probabilmente il finanziatore dell’opera sarà l’Inail sotto forma di prestito. Visto che il preventivo, ad oggi, è di 270 milioni di euro, l’ente pubblico dovrebbe pagare un canone di oltre 10 milioni di euro l’anno. Saranno risorse sottratte ai servizi, soprattutto quei servizi che hanno bisogno di nuove risorse economiche per l’abbattimento delle liste d’attesa. Non ci spieghiamo, nonostante la presenza di ben 3 assessori imperiesi in Giunta Regionale, la totale mancata considerazione del rapporto fra contributi versati degli imperiesi alla Regione Liguria, rispetto ai benefici ricevuti sotto forma di servizi sanitari. Un’anomalia che da anni è presente, ma che ormai è diventata regola. A nostro parere occorre, nel caso i vertici politico- amministrativi decidano di procedere con l’edificazione del nuovo ospedale unico, pensare progettare e realizzare, già da domani, opere che consolidino il concetto della territorialità della sanità, recuperando anche gli edifici già esistenti. L’età media dei residenti imperiesi ha subito una forte impennata, sia per abbandono della terra natia, ormai da considerarsi una periferia ai confini dell’Italia, sia proprio per natalità» – sottolinea il Circolo Rifondazione Comunista Sanremo-Taggia “Valeria Faraldi”.
«Ciò comporterà nei prossimi decenni l’esigenza di posti letti riabilitativi, e sosteniamo che la chiusura o la svendita degli ospedali presenti oggi sia un grosso errore strategico, quanto la corsa alla privatizzazione dell’ospedale Saint Charles di Bordighera. La sanità non deve rappresentare un lucro, non si possono chiamare aziende. La sanità è un diritto di ogni singolo abitante, al di la dei costi che può comportare» – afferma Carlo Olivari, segretario del Circolo Rifondazione Comunista Sanremo-Taggia “Valeria Faraldi”.