Emergenza migranti, la proposta del deputato Di Muro: «Realizzare centro per il rimpatrio a Ventimiglia»

26 luglio 2021 | 13:18
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«Non è un albergo, i migranti non possono uscire dalla struttura»

Ventimiglia. «Ventimiglia può essere sede di un centro di permanenza per il rimpatrio». E’ la proposta illustrata stamane alla stampa dall’onorevole Flavio Di Muro (Lega), che dal suo ufficio di via Roma ha già annunciato che domani invierà istanza direttamente al ministro degli Interni Luciana Lamorgese per chiedere, formalmente, l’istituzione di un centro permanente per il rimpatrio (Cpr) a Ventimiglia.

«Non si tratta di un centro temporaneo – ha precisato Di Muro – Nè di una fotocopia di quello che era il campo allestito al Parco Roja. E’ un centro chiuso, non un albergo, in cui i migranti vengono trattenuti all’interno fino alla loro espulsione».

Di strutture del genere, in Italia ne esistono già dieci: «In Liguria non ne abbiamo, è ora di creare l’undicesimo a Ventimiglia».

Quali sono i migranti che possono essere trattenuti all’interno del centro? «Tutti quelli cosiddetti “irregolari” – risponde Di Muro – Che, secondo i dati riferiti dalla Prefettura, sono fra il 30 e il 40 per cento di quelli presenti a Ventimiglia. Inoltre, nella struttura possono essere trattenuti tutti i migranti definiti regolari, ma che in realtà sono persone che attendono di conoscere se la loro richiesta d’asilo è stata accettata o meno, nei confronti dei quali ci sono provvedimenti emanati dal questore per problemi di ordine pubblico e sicurezza». All’interno del Cpr, dunque, possono essere portati anche quei migranti protagonisti di risse o sassaiole «perché – dice il deputato – E’ impensabile che i ventimigliesi se li trovino sotto casa il giorno dopo le violenze».
Di provvedimenti del genere, dati alla mano, il questore ne ha emessi 474 nei primi sei mesi dell’anno. «Su questo lo Stato deve dare prova di esistere – ha detto Di Muro – Non basta consegnare al migrante un foglio di via, serve trattenerlo finché la misura non diventi efficace».

Inoltre, nel centro, possono essere trattenuti tutti quelli stranieri non ancora identificati in Italia, come la maggioranza di quelli provenienti dalla tratta balcanica. I migranti possono rimanere nel centro per un massimo di 90 giorni, come disposto dal regolamento.

Di Muro ha spiegato che la sua proposta nasce dalla realtà cittadina «che da cittadino, e non solo da deputato, vivo sulla mia pelle: è evidente che la situazione della convivenza tra i miei concittadini e il flusso migratorio è arrivata a livello insostenibile». Per questo, di fronte «all’impasse istituzionale e logistico per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori – ha detto – Rispondo con questa proposta di buon senso che sono certa possa avere un appoggio bi-partisan».

Maggiore presenza delle forze dell’ordine. «La legge prevede che dove sorge un centro di identificazione e di espulsione ci siano maggiori forze dell’ordine – spiega l’onorevole leghista – Queste sono incaricate sia di controlli all’interno della struttura che esterni, dunque sul territorio».

Il centro, inoltre, non può sorgere nel centro cittadino. Ma per l’individuazione del luogo, Di Muro non si pronuncia: «Deve individuarlo il ministero dell’Interno insieme con il sindaco», dice.