La ricostruzione |
Cronaca
/
Ventimiglia
/

Ventimiglia, batte la testa dopo una spinta e finisce in coma: indagini lampo della polizia, denunciati due italiani

7 giugno 2021 | 11:34
Share0

Il questore sottolinea: «Non è episodio di razzismo»

Ventimiglia. E’ entrato in un locale del lungomare Oberdan ubriaco, chiedendo o forse pretendendo bottiglie di birra, ed è stato spinto fuori, cadendo e battendo la testa sul marciapiede: indagini lampo della polizia hanno portato alla denuncia di due giovani italiani (S.V., 29 anni e C.P., 23 anni) accusati di lesioni gravissime nei confronti di un marocchino 29enne, ora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove è giunto in coma.

Per ricostruire l’accaduto, a Ventimiglia è giunto anche il questore di Imperia Pietro Milone: «Ho una grande attenzione per Ventimiglia – ha spiegato Milone – Ogni fatto che succede in questa città deve avere risposte particolarmente rapide». Di qui l’iniziativa investigativa, che ha portato gli inquirenti ad ascoltare il residente che aveva allertato il 112, attivando i soccorsi, poi altre persone, fino ad arrivare ai due italiani, che lavorano in due locali vicini sul lungomare Oberdan, che hanno poi ammesso di aver spintonato il giovane marocchino.

«
Non è episodio di razzismo – sottolinea il questore – Si tratta semplicemente di una persona che sotto effetto di sostanze alcoliche si è introdotta in un esercizio commerciale in chiusura, chiedendo o volendosi prendere delle birre». Ad un primo rifiuto, il marocchino ha continuato ad insistere. Ne è seguito un alterco, che ha visto intervenire anche il 23enne C.P. «E’ un episodio che è accaduto a Ventimiglia ma poteva accadere e accade in tantissimi posti d’Italia», ha aggiunto Milone.

Una spinta, forse due. Il giovane straniero, irregolare in Italia da diverso tempo, è caduto battendo la testa. Ha perso i sensi, poi si sarebbe subito ripreso, tanto che all’arrivo dei soccorritori era parzialmente cosciente. Trasportato in ospedale a Sanremo, è però peggiorato, entrando in coma.

Una ferita alla testa, quella del marocchino, che secondo i rilievi compiuti dalla Scientifica è compatibile con una caduta all’indietro. «Le persone coinvolte sono state collaborative – ha spiegato il questore Milone – Non c’era nessuna volontà di arrivare ad un esito così grave». Visti i problemi e le tensioni che sta vivendo la città di confine, a causa della recrudescenza del fenomeno migratorio, sarebbe stato facile gridare ad un episodio di razzismo. Ipotesi, questa, del tutto esclusa dagli inquirenti che sottolineano: «Ventimiglia è una città che si è sempre dimostrata solidale con gli stranieri». Il perdurare dell’emergenza sembra stia sfiancando gli animi. L’invito del questore è dunque quello di «evitare il fai da te e rivolgersi sempre alle forze dell’ordine che sono molto presenti in quel territorio».