Ventimiglia abbraccia Sharon Micheletti, il sacerdote: “Contro la violenza mai abbassare la guardia”

19 giugno 2021 | 17:20
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La disperazione del giovane marito e dalla madre Anna Maria

Ventimiglia. Un cuscino di rose bianche adagiato sulla cassa di legno chiaro, palloncini a forma di cuore e la foto di una giovane donna innamorata della vita e dei suoi cari. A salutare Sharon Micheletti, uccisa domenica scorsa da Antonio Vicari, 64 anni, con cui aveva avuto una relazione finita anni prima, c’erano oltre trecento persone.

Amici, parenti, conoscenti, vicini di casa: in tanti hanno applaudito a lungo il feretro di Sharon, 30 anni ancora da compiere, alzato verso il cielo dove volavano palloncini bianchi e rossi. Disperato il marito, Iliass Mortazic, che non è riuscito a contenere il proprio dolore di fronte alla bara della moglie. Il figlioletto Rayan non c’era: troppo piccolo per comprendere la tragedia che a soli tre anni gli ha sconvolto la vita.

Più volte don Antonio Arnaldi, vicario del vescovo, che ha celebrato in cattedrale a Ventimiglia Alta i funerali di Sharon insieme a don Luca Salacca, ha rivolto il suo pensiero al bimbo: “Mi vengono i brividi a pensare a questo – ha detto – In questo momento batte forte il cuore a pensare, che cosa ne può un piccolo?”.

Dal pulpito è risuonato forte il messaggio di condanna nei confronti di chi fa del male alle donne: “Non può e non deve succedere che un numero così elevato di donne sia ostaggio di uomini che io definisco senza senso – ha detto don Arnaldi -. Uomini che si sentono padroni e continuano a usare violenza a livello fisico, psicologico e sessuale sulle donne. Donne stanche, come esprimeva molto bene uno slogan scritto per Sharon, donne che non hanno più voce”.

“Contro la violenza, mai abbassare la guardia – ha aggiunto il sacerdote – Ce ne rendiamo conto, ce ne siamo resi conto con la con la nostra sorella Sharon”.