Trattative Rai-Comune sulla convenzione Festival, la Lega si schiera con il sindaco: «Esigiamo rispetto»

Biancheri rimane fino ad oggi l’unico che è riuscito a respingere l’offensiva dei dirigenti romani
Sanremo Estate tramonta, la partita per il rinnovo della convenzione Festival torna sul tavolo del sindaco Biancheri. A fare da sponda al primo cittadino nei rapporti tra Rai e Comune, si inserisce la Lega che, dai banchi dell’opposizione, per bocca del capogruppo in consiglio comunale Daniele Ventimiglia, alza la voce per chiedere maggiori garanzie in favore dell’ente locale.
«Aver chiesto uno sconto sull’importo dovuto al Comune dalla Rai per la convenzione Festival, quale requisito imprescindibile alla realizzazione della manifestazione Sanremo Estate, è stato profondamente scorretto nei confronti dell’intera città che nel periodo più duro del lockdown, quando il Ponente ligure si trovava in zona Rossa, si è assunta la responsabilità di mandare avanti la manifestazione». Sono le parole di forte irritazione nei confronti dei vertici di Viale Mazzini pronunciate dal consigliere Ventimiglia, che così commenta la notizia della cancellazione definitiva di Sanremo Estate dal palinsesto Rai. «Ancora una volta Rai dimostra che pensa solo a guadagnare e che gli impegni, assunti da uomini Rai (era stato Amadeus a fare da garante, ndr) o dall’azienda stessa, possono valere poco. In questo contesto voglio esprimere la mia vicinanza e il sostegno del mio gruppo al sindaco Biancheri sulla trattativa in corso per il rinnovo della convenzione Festival», conclude il capogruppo del Carroccio. Le condizioni poste da Rai per portare l’evento estivo a Sanremo erano state bollate come inaccettabili dal primo cittadino.

(Daniele Ventimiglia)
Viale Mazzini, alle prese con un possibile stravolgimento dei vertici aziendali, punta ogni anno – non è un mistero – a tagliare il compenso dovuto al municipio: oggi 5 milioni per ogni il Festival. Biancheri, dopo sette anni di mandato, rimane l’unico sindaco che in anni recenti è riuscito a respingere l’offensiva dei dirigenti romani, forte di rapporti personali costruiti con i presentatori e del boom degli ascolti e degli introiti pubblicitari da Conti fino ad Amadeus. Le precedenti giunte, dei sindaci Borea e Zoccarato, erano state costrette a cedere, visti gli insuccessi di alcune edizioni della kermesse o il presentarsi di difficili momenti per le finanze pubbliche.