Taggia, circonvenzione di incapace: la famiglia Riviera fa scena muta davanti al gip

17 giugno 2021 | 16:52
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Taggia, circonvenzione di incapace: la famiglia Riviera fa scena muta davanti al gip
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Taggia, circonvenzione di incapace: la famiglia Riviera fa scena muta davanti al gip
Taggia, circonvenzione di incapace: la famiglia Riviera fa scena muta davanti al gip

Assistiti dall’avvocato Luca Ritzu, i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Arma di Taggia. Sonia Magaton, 42 anni, il marito Daniele Riviera, 43 anni, e il figlio David, 21 anni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del gip del tribunale di Imperia, Massimiliano Botti. Si è concluso dunque con la scena muta dell’intera famiglia abitante ad Arma di Taggia, l’interrogatorio di garanzia che si è svolto, stamani, in videoconferenza, per i tre arrestati ieri dai carabinieri con l’accusa di concorso in circonvenzione di incapace.

Emergono però i primi particolari dell’inchiesta condotta dai militari della compagnia di Sanremo, al comando del tenente Sebastiano Meloni, che hanno portato in carcere Sonia Magaton: l’organizzatrice di eventi in proprio con la società “Lumin’Arte” considerata dagli inquirenti la mente di un piano diabolico per spillare ad un anziano commerciante di Riva Ligure i risparmi di una vita. Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti il marito Daniele Riviera e il figlio David. Indagata anche la figlia Giada, appena 18enne. La famiglia è difesa dall’avvocato Luca Ritzu.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, tutto sarebbe iniziato con una fittizia compravendita di una partita di formaggi da 30mila euro da parte della vittima, titolare di un caseificio di Riva Ligure. L’uomo, facilmente suggestionabile, sarebbe poi stato indotto a versare almeno 110mila euro per una causa legale inesistente volta all’ottenimento di oltre mezzo milione di euro di un fittizio risarcimento danni. L’anziano, che aveva dilapidato tutti i risparmi (50mila euro) aveva poi convinto la moglie, sembra su suggerimento dei tre arrestati, a vendere due immobili in Puglia per ottenere altri soldi da dare ai suoi aguzzini. Oltre a questo, si legge negli atti che la parte offesa avrebbe prelevato tutto il denaro presente sui due conti intestati al figlio «Non esitando ad attingere alla sua pensione di invalidità, al punto che quest’ultimo non poteva più proseguire le visite dallo psichiatra». I pagamenti avvenivano «direttamente nella mani della donna oppure del marito Daniele Riviera, o del figlio David». Ultimamente, però, era stata coinvolta anche la giovanissima Giada.

E non è tutto, per assicurarsi il ricavato della vendita degli immobili intestati alla moglie della vittima, Sonia Magaton e il figlio David l’avrebbero accompagnata in Puglia e seguita durante la pratica. Magaton, secondo gli inquirenti, avrebbe anche finto di essere un avvocato: con il legale, appartenente ad uno studio realmente esistente ma con sede all’estero e completamente estraneo alla vicenda, il commerciante e la moglie hanno sempre avuto contatti telefonici. Le prove raccolte dai carabinieri, però, farebbero pensare che dietro a tutto ci sia proprio la mano dell’organizzatrice di eventi di Taggia.