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Consiglio regionale, crisi della falda acquifera del fiume Roja e risorse per i centri estivi tra i punti all’ordine del giorno

1 giugno 2021 | 17:04
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Consiglio regionale, crisi della falda acquifera del fiume Roja e risorse per i centri estivi tra i punti all’ordine del giorno

Affrontati diversi temi

Genova. Nel pomeriggio di oggi si è svolta una seduta del Consiglio regionale. Sono stati affrontati diversi temi:

Voucher e risorse per i centri estivi
Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta, essendo già avanzata la stagione, quanto intende investire quest’anno sui Centri Estivi, considerando la necessità delle famiglie di organizzarsi. Rossetti ha rilevato che per le attività di educazione non formale per i bambini e i ragazzi dovrebbero arrivare 135 milioni di euro stanziati dal Decreto Sostegni Bis che il Consiglio dei Ministri e che l’anno scorso la giunta sui Centri Estivi aveva investito 6 milioni di euro destinata ai voucher

L’assessore alla cultura Ilaria Cavo ha spiegato che verrà messo a disposizione, sul Fondo Sociale Europeo, la stessa cifra e con le stesse modalità dell’anno scorso: «Il voucher verrà inviato direttamente alla struttura che è stata individuata dalla famiglia stessa, quindi il gestore del centro estivo avrà un sostegno per i costi aggiuntivi che deve sostenere per le misure messe in atto legate al contenimento della pandemia».

Dichiarazioni del presidente di Palazzo Ducale fondazione per la cultura
Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo in cui ha chiesto alla giunta se, in qualità di socio fondatore della Fondazione Palazzo Ducale, intende condannare le dichiarazioni del Presidente della Fondazione sull’uso della droga da parte dei musicisti e quali azioni assumerà circa la compatibilità tra il ruolo istituzionale dello stesso Presidente e le reiterate dichiarazioni in contrasto con le finalità dello Statuto della Fondazione stessa.

L’assessore alla cultura Ilaria Cavo ha spiegato: «La Fondazione mantiene la propria autonomia dalle istituzioni, compresa la Regione, mentre spetta al Consiglio di amministrazione valutare se le attività se siano coerenti o meno con lo Statuto». L’assessore ha aggiunto: «Il presidente della Fondazione ha il diritto di espressione, previsto dalla Costituzione, e questo diritto vale anche per le opinioni di Bizzarri ove queste non violino la legge e costituiscano reato, cosa che, comunque, non spetta alla valutazione della giunta o del Consiglio regionale».

Crisi della falda acquifera del fiume Roja e produzione di acqua potabile
Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta le decisioni assunte nell’incontro del 24 maggio scorso tra i componenti dell’Osservatorio dell’Appennino Settentrionale relativo allo stato di impermeabilizzazione del fiume Roja e al rischio di eventuali crisi idriche soprattutto nel prossimo periodo estivo. Ioculano ha chiesto in che modo Regione intende sostenere gli interventi di urgenza.

L’assessore al ciclo delle acque Giacomo Giampedrone ha annunciato: «L’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Appennino Settentrionale ha dichiarato un livello di massima severità sul bacino del Roja». L’assessore ha rilevato che sono state presentate dal gestore francese misure di mitigazione e che «il persistere della torbidità
delle acque non fa presagire una soluzione naturale del problema in tempi brevi». Giampedrone ha illustrato gli interventi previsti: un’indagine ulteriore sulla qualità delle acque superficiale e del materiale limoso, un sopralluogo per comprendere meglio la fonte della torbidità e per valutare misure di mitigazione del fenomeno alla fonte e, infine, la progettazione degli interventi.

Zona logistica semplificata
Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta i tempi per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata della Spezia. Natale ha ricordato che il Governo ha autorizzato le Regioni in cui vi siano più Autorità di Sistema Portuale, a istituire una seconda Zona Logistica Semplificata che comprenda un’Autorità che abbia scali in Regioni differenti e che a febbraio 2021, la Giunta ha approvato l’iter per la costituzione della ZLS della Spezia”.

L’assessore ai porti e logistica Andrea Benveduti ha risposto: «La Regione sta coordinando il percorso di istituzione di una ZLS per il porto della Spezia. Prima di avviare i tavoli locali è stata avviata una verifica sulla possibilità di inserimento in tale perimetro di alcune aree emiliane. La richiesta, del tutto ragionevole, solleva – ha detto – alcune problematiche di carattere tecnico-giuridico che saranno affrontate dal competente Dicastero entro giugno. Riteniamo, anche alla luce del Decreto Semplificazioni 2021, di attivare la ZLS quanto prima, principalmente per le aziende insediate o che vogliano insediarsi in Liguria nel distretto portuale spezzino».

Fontane e trogoli dell’entroterra
Su questo argomento sono state presentate due interrogazioni: una da Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa Presidente), sottoscritta dai colleghi del gruppo, l’altra da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) e sottoscritta dai colleghi del gruppo. Candia ha chiesto alla giunta di evitare la chiusura delle fontane e dei trogoli nell’entroterra. Candia ha ricordato che molti Comuni hanno chiesto una regolamentazione dei consumi che comporti la loro esenzione dalla tariffazione, sia per ragioni sia storico-ambientali che economiche, non essendo in grado di sopportare costi così elevati. Garibaldi ha chiesto alla giunta che non siano non piombate le fontane presenti nei Comuni dell’entroterra e di intercedere con le società interessate per fermare l’iter di tariffazione in corso. Garibaldi ha ricordato che anche i piccoli Comuni della Val Trebbia non potrebbero permettersi il pagamento deciso da Iren e sarebbero costretti a chiudere le fontane o a ridurle a bacini vuoti o a vasche colme di acqua stagnante.

L’assessore al ciclo delle Acque Giampedrone ha spiegato: «Il quadro regolatorio esclude l’adozione di qualsiasi forma di gratuità o forfettizzazione tariffaria nelle forniture collegate al servizio idrico integrato ed impone l’installazione di sistemi di misurazione dei consumi, finalizzati alla garanzia del mantenimento del gettito economico per la copertura dei costi di gestione e anche al controllo del corretto utilizzo della risorsa idrica. L’Ente di Governo d’Ambito, utilizzando i margini di flessibilità disponibili – ha aggiunto – ha stabilito, con la delibera del 2016 del Consiglio Metropolitano di Genova, una tariffa da applicare a tutti i consumi comunali, compresi quelli delle fontane qualora afferenti al servizio idrico integrato, che è notevolmente più bassa rispetto a quelle applicate a tutte le altre categorie. E’, inoltre, sempre esclusa la quota di depurazione».

Copertura telefonica nelle gallerie.
Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta, a fronte della persistente assenza di copertura del segnale telefonico sulla A10 tra Genova e Savona e in tutte le altre tratte liguri, di risolvere il disservizio. Natale ha ricordato che nel maggio 2016 sul sito di Regione veniva annunciato che entro luglio dello stesso anno sarebbe stato coperto il tratto tra Genova e Savona.

L’assessore alle infrastrutture Giacomo Giampedrone ha distinto fra la rete per le telefonate di emergenza, su cui ha aggiornato sugli interventi previsti dalle società che gestiscono i diversi tratti, e la rete ordinaria. Per quanto riguarda il traffico ordinario Giampedrone ha spiegato: «Ad oggi non esiste un obbligo dei singoli gestori di installare o meni gli impianti», ma si è impegnato a sollevare il tema, insieme al collega Berrino, presso il MIT.

Sulla causa civile contro Autostrade e Mit
Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta lo stato della causa civile portata avanti da Regione contro Autostrade e Mit, per chiedere i danni per la paralisi della mobilità nel territorio regionale e il compenso stabilito per l’avvocato che segue la pratica. Sansa ha rilevato che si potrebbe chiedere un risarcimento per danno patrimoniale e non patrimoniale nella misura in cui gli automobilisti hanno pagato un servizio che tale non era.

L’assessore alle infrastrutture Giampedrone ha spiegato che Aspi ha respinto ogni addebito, circa i disagi subìti a causa dei cantieri soprattutto nel giugno e luglio 2020, rilevando che questi sono legati ad una concentrazione degli interventi che era stata richiesta dal Mit. «Tenuto conto delle informazioni assunte e delle posizioni di Aspi e Mit
ha aggiunto – la Regione non ha ritenuto opportuno intentare una causa civile nei loro confronti, vista l’estrema difficoltà a identificare e determinare danni documentati a carico dell’ente Regione». L’assessore ha dichiarato che, da un punto di vista giuridico, sarebbero più adeguate una o più class action avviate dagli utenti o da chi ha subito un danno economico imputabile a questi disservizi.