Sanremo, Cts per riaprire i casinò il 1° luglio. Biancheri: «Decisione assurda, tornare alla data del 2 giugno»

«Indicazioni del comitato tecnico scientifico non condivisibili», il commento del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé
Sanremo. Il comitato tecnico scientifico ha stabilito nel 1° di luglio la data di riapertura per casinò, sale giochi e sale scommesse. Un’indicazione che, salvo imprevisti, dovrebbe divenire ufficiale questa sera, nel corso del consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al primo decreto “Riaperture”. Intravedere una data certa per la ripresa delle attività della casa da gioco dovrebbe rappresentare una bella notizia per la Città dei Fiori e invece non è così. Per niente.
Stando alla situazione finanziaria del Casinò Municipale, la riapertura si sarebbe resa necessaria con almeno un mese di anticipo rispetto a quanto ipotizzato dal Cts. Questa la richiesta fatta in tutte le sedi e ai partiti politici di ogni colore dal sindaco di Sanremo Alberto Biancheri. Richieste divenute impegni per chi come il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé (Forza Italia) e l’onorevole della Lega Flavio Di Muro le hanno appoggiate, conducendo una campagna per la riapertura anticipata, prima e dopo essere entrati a far parte del governo Draghi.
Eppure, stando alle dichiarazioni del premier rese questa sera, sembrerebbe che quelle campagne e quegli impegni siano rimasti lettera morta. Ora le speranze di un’apertura anticipata al 2 di giugno sono relegate agli emendamenti che sia Mulé che Di Muro si dicono pronti a presentare una volta che il decreto in discussione metterà piede in parlamento. La speranza è l’ultima a morire, si sa, ma il commento del sindaco Biancheri alle recenti notizie è implacabile: «Se le anticipazioni di stampa fossero confermate ci troveremmo di fronte all’ennesima assurdità che per il Comune di Sanremo si traduce in un ulteriore danno economico che una decisione del genere può arrecare alla nostra società e all’Ente stesso.
Dopo varie possibilità e ipotesi che ci erano state delineate e che fissavano nel 2 di giugno la data ultima per la riapertura del Casinò di Sanremo, mi auguro che il governo possa rivedere l’indicazione del comitato tecnico scientifico assumendosi le responsabilità che sono proprie delle scelte politiche. Non è comprensibile equiparare la nostra casa da gioco, punto di riferimento per l’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, alle normali sale scommesse».
Dello stesso avviso il presidente della Casinò Spa Adriano Battistotti: «Continua un’ingiustificata assimilazione tra le case da gioco vere e proprie e le sale giochi e scommesse che sono delle realtà del tutto differenti. La sensazione che abbiamo è che l’intero settore venga considerato alla stregua di una bisca, quando, invece, i casinò hanno un ruolo importante per tutto quanto riguarda l’intrattinimento e il sostegno all’economia dei territori che li ospitano. Venendo meno questi presidi di legalità, si spalancano le porte al gioco illegale che in Italia, dal primo lockdown, ha fatto registrare impennate nell’ordine dell’800%».
Allo stato dell’arte il Casinò di Sanremo conta oltre 34 milioni di euro di mancati incassi (20 nel 2020 e 14 nei primi mesi del 2021). Per sostenere una tale mole di gettito assente, il Cda si è visto costretto ad accedere al credito bancario per il pagamento delle spese correnti e del personale rimasto in servizio.
«Avevamo ricevuto rassicurazioni dal Ministero dell’Economia che la riapertura sarebbe scattata dal 2 di giugno, – spiega l’onorevole Mulé. L’indicazione del Cts è da approfondire nell’immedaito per capire il perché di una decisione del genere. Massimo rispetto per la scienza, ma la data indicata per la riapertura del Casinò di Sanremo mi trova in totale disaccordo». Raggiunto telefonicamente, anche l’onorevole Di Muro ha annunciato la presentazione di un emendamento al decreto Riaperture per accorciare i tempi.
(Nella foto una protesta dei dipendenti del Casinò)