Sanità in Liguria, Pd: «”Struttura di missione” moltiplica livelli e costi senza risolvere problemi»

«Avremo Alisa, le Asl e le aziende ospedaliere già esistenti, la struttura di missione e la direzione del sistema sanitario regionale»
Genova.«Più che una ‘struttura di missione’, l’ultima approvata dalla giunta Toti in materia sanitaria ricorda una ‘struttura dei miracoli’, che riesce nel non semplice intento di moltiplicare i livelli e i costi pubblici senza risolvere i problemi, che restano a carico dei liguri».
Lo affermano in una nota i consiglieri del Gruppo Pd in Regione Liguria dopo l’istituzione della nuova «struttura di missione a supporto degli interventi di sistema sanitario e socio-sanitario regionale», approvata a maggioranza questa mattina in II Commissione.
La struttura costituisce di fatto un nuovo livello di lavoro che si occuperà di una moltitudine di temi diversi tra i quali le liste d’attesa, l’organizzazione sanitaria territoriale ma anche l’edilizia sanitaria e gli investimenti che rientreranno nel Recovery Plan.
«Tutti nodi che – proseguono dal Pd – la fallimentare esperienza della ‘super-Asl’ Alisa, che costa 2 milioni l’anno, non ha risolto e alla quale oggi affianchiamo un nuovo ‘promettente’ livello gestionale. La nuova struttura di missione infatti si affiancherà all’Azienda regionale e alle già Asl esistenti con un costo di altri 350mila euro l’anno con cui verranno finanziati due soggetti esterni che, da super-consulenti esperti in sanità, gestiranno la struttura».
«Per prima cosa – denunciano i consiglieri Pd – se c’è necessità di una struttura di missione sul sistema sanitario e socio-sanitario allora Toti riconosce che per 6 anni abbiamo solo perso tempo. Infatti sono aumentate le tasse, diminuiti i servizi e incrementate le fughe di pazienti fuori regione».
«In conclusione – aggiungono i consiglieri Pd – Toti fa anche l’assessore alla Sanità ma non presenzia, Alisa è commissariata, assumiamo altre due persone e spendiamo altri 350 mila euro che si sommano a quelli per finanziare i direttori, gli staff, i consulenti esistenti per avere una struttura autoreferenziale che deve riformulare la rete ospedaliera, tutti gli investimenti per le tecnologie, per le diagnosi e le cure, ridefinire il sistema socio-sanitario perché sono 5 anni che la Regione perde al Tar con i soggetti che gestiscono i servizi».
«In tutto questo scenario, con la nuova struttura di missione, nata senza coinvolgere in maniera organica i direttori generali delle Asl, avremo 4 soggetti: Alisa, le Asl e le aziende ospedaliere già esistenti, la struttura di missione e la direzione del sistema sanitario regionale. Quattro teste per un preannunciato fallimento», conclude il Gruppo.