La seduta

Consiglio regionale, vaccino per caregiver di persone “estremamente vulnerabili” e badanti tra i punti all’ordine del giorno

Affrontati diversi temi

Consiglio regionale

Genova. Nella mattinata di oggi si è svolta una seduta del Consiglio regionale. Sono stati affrontati diversi temi:

Inserimento nel piano vaccinale dei caregiver di persone “estremamente vulnerabili” e badanti
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 247, presentato da Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) e sottoscritto dai colleghi del gruppo, che impegna la giunta a prevedere nell’ambito della revisione del piano di vaccinazione una priorità nel sistema di prenotazione per i soggetti “estremamente vulnerabili” contestualmente dei caregiver familiari e dei badanti. Nel documento si rileva che è opportuno vaccinare quanto prima i caregiver e i familiari delle persone rientranti nella categoria “estremamente vulnerabili”, poiché si tratta di soggetti che assistono i cittadini affetti da patologie critiche e che il ruolo degli assistenti domiciliari non è diverso dalle attività dei paramedici, Oss in ospedale e nelle residenze protette.

Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini), presidente della I Commissione-Salute e Sicurezza sociale, ha ricordato che il documento era stato rinviato in Commissione per approfondimenti e che è stato ripresentato in Consiglio senza modifiche.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha rilevato che a livello regionale non ci sono dati aggiornati sulle vaccinazioni finora effettuate in Liguria.

Risoluzione della V Commissione sull’efficacia della legge che modifica la legge sul trasporto tramite taxi
Il Consiglio ha approvato all’unanimità la Risoluzione della V Commissione Pari Opportunità-Verifica attuazione delle leggi e Controlli con cui è stata approvata la Relazione della giunta regionale circa l’efficacia della legge regionale 10 del 2019 (Modifiche alla legge regionale 25 del 2007 (Testo unico in materia di trasporto di persone mediante servizi pubblici non in linea) e della legge 33 del 2013 (Riforma del Trasporto pubblico regionale e locale). La Risoluzione impegna la giunta a proseguire nell’attività di monitoraggio e di valutazione della legge 10 del 2019, a coinvolgere il Consiglio regionale per modificare eventuali disposizioni che richiedessero interventi correttivi e a proseguire la collaborazione avviata con il Consiglio per consentire all’Assemblea di valutare le politiche regionali.

La relazione della giunta contiene i risultati delle verifiche che sono state compiute trascorsi 18 mesi dall’attivazione della legge e, in particolare, sul rispetto delle linee guida sui requisiti di idoneità all’esercizio del servizio di trasporto, sulle modalità di svolgimento degli esami per l’iscrizione a ruolo dei conducenti di servizi pubblici non di linea, sui controlli effettuati circa l’utilizzo da parte dei beneficiari dei contributi regionali destinati alla riqualificazione del servizio, il numero degli effettivi beneficiari rispetto a quelli potenziali e i risultati ottenuti nella riqualificazione del servizio taxi tramite il rinnovo del parco mezzi taxi. La relazione della giunta, infine, contiene alcune criticità riscontrate e ulteriori esigenze emerse nell’attuazione della legge.

Fabio Tosi, presidente della V Commissione Pari Opportunità-Verifica attuazione delle leggi e Controlli, ha sottolineato che è la prima Risoluzione nella storia dell’amministrazione regionale sulle attività di valutazione dell’efficacia di una legge regionale, valutazione che è prevista dopo i 18 mesi dalla sua applicazione. Tosi ha dichiarato che la Commissione, che ha approvato all’unanimità la relazione della giunta, ha ritenuto il rapporto «puntuale ed esaustivo e, per questo, la Commissione non ha ritenuto di effettuare ulteriori approfondimenti valutativi».

Veronica Russo (Fratelli di Italia), vicepresidente della V Commissione, ha ringraziato i componenti della commissione, l’assessore ai trasporti Gianni Berrino e gli uffici della giunta regionale per il lavoro di approfondimento svolto e ha ribadito che si tratta della prima Risoluzione adottata dal Consiglio regionale.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha annunciato il voto favorevole del gruppo esprimendo apprezzamento per il nuovo meccanismo di valutazione dell’efficacia delle leggi, che è stato introdotto nell’attuale legislatura.

Realizzazione del carcere in Valbormida
Con 23 voti a favore (maggioranza e Pd-Articolo Uno), 3 contrari (Linea Condivisa e Lista Sansa) e 2 astenuti (Mov5stelle) è stato approvato l’ordine del giorno 106 presentato da Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente) e sottoscritto dai colleghi del gruppo, che impegna la giunta ad attivarsi presso il Ministero competente affinché l’iter procedurale per l’individuazione dell’area e la costruzione del carcere giunga alla sua conclusione nel minor tempo possibile esplicitando quali siano le forme di finanziamento e individuando esattamente i capitoli di spesa nel bilancio dello Stato con il vincolo destinato al sito. Nel documento su ricorda che la chiusura, nel 2015, del carcere Sant’Agostino di Savona ha determinato un ulteriore carico di lavoro per le forze dell’ordine, costrette da
anni a sottrarre tempo e risorse al presidio del territorio per tradurre i detenuti del savonese verso le altre case circondariali liguri, e che la chiusura del polo savonese ha provocato il sovraffollamento del carcere genovese di Marassi. «Savona – si legge nell’ordine del giorno – è l’unica Provincia d’Italia ad avere un tribunale e non un carcere». «Le attuali amministrazioni comunali di Cairo Montenotte e Cengio – ha concluso – hanno più volte ribadito la disponibilità di aree idonee».

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha concordato con Vaccarezza sulla necessità che la provincia di Savona abbia un carcere e ha ricostruito le iniziative assunte per individuare aree disponibili in accordo con alcuni amministratori locali.

L’assessore alla Pianificazione urbanistica Marco Scajola ha garantito l’impegno della giunta presso il governo affinché siano avviate rapidamente tutte le procedure per dotare la zona di un istituto di pena adeguato.

Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) ha auspicato che sia concluso al più presto lo studio propedeutico per individuare una sede idonea nella zona.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha ricordato le pessime condizioni in cui erano i detenuti nel vecchio carcere Sant’Agostino e ha condiviso la necessità di creare una nuova struttura, ma ha espresso contrarietà sul fatto che sia collocato in Val Bormida.

Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) ha rilevato che l’iter per la costruzione del nuovo istituto di pena richiederà molti anni e ha condiviso l’iniziativa di Vaccarezza.

Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente), replicando a Sansa, ha rilevato che la creazione di un carcere avrà ricadute positive nella zona circostante anche rispetto all’indotto e ha ribadito la condivisione dell’ordine del giorno di Vaccarezza definendola una scelta «illuminata».

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha proposto, insieme ad Arboscello, una modifica nell’impegnativa dell’ordine del giorno rispetto al testo presentato da Vaccarezza. La richiesta di modifica è stata accolta dal proponente.

Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha ribadito che la presenza del carcere può essere un fattore di sviluppo per tutto il territorio e ha ricordato che gli orientamenti nazionali sono di realizzare la struttura in val Bormida.

Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare) ha rilevato che a livello nazionale manca una strategia nella politica del sistema carcerario, in particolare per quanto riguarda la Liguria.

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