Seduta pomeridiana

Consiglio regionale, sostegno alle amministrazioni appaltanti e creazioni di elenchi ad hoc delle imprese

Affrontati diversi temi

Consiglio regionale

Genova. Nel pomeriggio di oggi si è svolta una seduta del Consiglio regionale. Sono stati affrontati diversi temi:

Piano Faunistico Venatorio della Regione Liguria
Con 18 voti a favore (maggioranza) e 9 astenuti (minoranza) è stata approvata la proposta di deliberazione 12 “Approvazione del Piano Faunistico Venatorio della Regione Liguria”. E’ il primo Piano Faunistico Venatorio adottato dalla Regione che ha acquisito la competenza esclusiva sulla materia in base alla legge 56 del 2014, mentre fino ad oggi alle amministrazioni regionali spettava solo il compito di pianificazione mentre i piani venivano adottati dalle singole province. Il Piano Faunistico Venatorio (PFV) è uno strumento unitario a livello regionale e si pone l’obbiettivo di tutelare la fauna selvatica omeoterma, regolamentare il prelievo venatorio e dare gli indirizzi strategici per la gestione del territorio e il miglioramento del suo habitat. Tutto il Territorio agro-silvo-pastorale (TASP) regionale è oggetto della pianificazione e alla protezione della fauna selvatica è riservata una quota di protezione che va dal 20% al 30% del Tasp. Il piano, che è stato adottato dalla giunta il 7 aprile 2020, si pone in continuità con i precedenti piani provinciali e definisce i confini di 9 ambiti territoriali di caccia e di 2 comprensori alpini. Sono definiti anche i confini delle aziende faunistico venatorie e delle aziende agri turistico venatorie. Sono individuate le aree dove non può essere esercitata l’attività venatoria (fondi chiusi, oasi faunistiche, valichi montani, aree destinate al ripopolamento e alla cattura, aree boscate percorse dal fuoco, fasce di rispetto da immobili e infrastrutture); le aree per l’appostamento fisso e per l’addestramento dei cani. Il piano contiene i criteri per la determinazione del risarcimento in favore dei conduttori dei fondi rustici per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, i criteri della corresponsione degli incentivi in favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici che si impegnino alla tutela ed al ripristino degli habitat naturali e all’incremento della fauna selvatica. Il piano inoltre, si pone l’obbiettivo di ridurre le aree maggiormente idonee alla presenza dei cinghiali dove è vietata la caccia e, per ridurre le criticità legate alla presenza di questo ungulato è stato soppresso in 5 casi l’istituto di protezione faunistica. L’iter della deliberazione è giunto al termine di un lungo percorso partecipativo delle associazioni venatorie, di protezione ambientale e delle organizzazioni professionali agricole ed è approdato in Consiglio regionale dopo aver superato la Valutazione ambientale strategica (Vas) di cui sono state recepite alcune osservazioni.

L’assessore alla caccia Alessandro Piana ha illustrato il provvedimento e l’iter in commissione ricordando, in particolare, tutte le audizioni dei soggetti coinvolti, sia associazioni che istituzioni, fra le quali i Cal e Anci.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha preannunciato un voto di astensione rilevando, comunque, che esisteva la necessità di una pianificazione in materia.

Alessio Piana (Lega Liguria-Salvini), presidente della III Commissione Attività produttive- Cultura-Formazione e Lavoro, ha sottolineato che, per la prima volta, il Consiglio regionale interviene nella pianificazione sulla materia e il ruolo virtuoso svolto dall’attività venatoria nella tutela dell’equilibrio della fauna.

Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti Presidente) ha espresso vivo apprezzamento per il Piano licenziato dalla III Commissione auspicando, inoltre, la revisione della legge nazionale 157 per risolvere alcune contraddizioni che esistono a livello nazionale.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha annunciato voto di astensione in quanto, trattandosi del primo Piano regionale, secondo un primo esame non avrebbe rilevato particolari criticità.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha annunciato voto di astensione ribadendo le proprie perplessità rispetto all’attività venatoria. Pastorino ha, comunque, riconosciuto alla giunta l’attenzione e l’impegno nella pianificazione sulla materia.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha ribadito la propria contrarietà all’attività venatoria e ha annunciato l’astensione del gruppo rispetto al Piano faunistico venatorio.

Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha replicato a Sansa sottolineando «il percorso partecipativo che ha seguito il provvedimento, che è stato analizzato – ha detto – da tutti i soggetti coinvolti».

Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare) ha ricordato che il calendario venatorio è essenziale per esercitare la caccia in modo ordinato, sottolineandone la funzione regolatrice negli equilibri della fauna sul territorio.

Sostegno alle amministrazioni appaltanti e creazioni di elenchi ad hoc delle imprese
Con 15 voti a favore (maggioranza) e 10 astenuti (minoranza) è stato approvato l’ordine del giorno 234, presentato da Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) e sottoscritto dai colleghi del gruppo che impegna la giunta a prevedere, nei provvedimenti attuativi del Disegno di legge regionale “Azioni di armonizzazione accompagnamento e sostegno operativo alle amministrazioni appaltanti liguri”, anche per il tramite della SUAR, ad assicurare che gli interventi vengano realizzati da imprese in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità e di efficacia, e abbiano il possesso dei requisiti necessari, e a perseguire l’obiettivo che gli interventi oggetto delle procedure negoziate siano eseguiti, attraverso la formazione di appositi elenchi di imprese, da operatori economici con una significativa conoscenza delle caratteristiche dei luoghi e dei territori all’interno dei quali si deve operare, adeguata struttura operativa.

L’assessore alle infrastrutture Giacomo Giampedrone ha espresso parere favorevole.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha chiesto alcuni chiarimenti al proponente circa l’applicabilità del testo rilevando, inoltre, che alcune delle misure proposte nel documento erano state avanzate a suo tempo dal gruppo.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha rilevato che l’ordine del giorno non potrà avere effetti pratici e incidere su una normativa, che è peraltro materia di competenza statale, e ha invitato il proponente a ritirare il documento per approfondire il tema nella competente commissione consiliare e elaborare una raccomandazione da inviare come “indirizzo” ai Comuni.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha condiviso le perplessità di Natale e ha ribadito che l’ordine del giorno non avrebbe efficacia. Sansa, inoltre, ha manifestato la propria inquietudine sulle semplificazioni contenute nel “Codice degli appalti” in quanto favorirebbero eventuali infiltrazioni della malavita.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha dichiarato che il documento è figlio di un equivoco e che non sarebbe in grado di incidere sulla realtà.

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