Bordighera, una lista d’attesa di due mesi per la carta d’identità: ecco perché

20 maggio 2021 | 10:00
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Bordighera, una lista d’attesa di due mesi per la carta d’identità: ecco perché

Per alleggerire il lavoro dell’Ufficio Anagrafe, il Comune sta portando avanti trattativa con tabaccai

Bordighera. Sono 166 i cittadini di Bordighera in attesa di rinnovare la propria carta d’identità, sostituendola con il formato elettronico. Un problema, soprattutto per chi si accorge, magari all’ultimo, di avere il documento scaduto e, invece di poterlo sostituire in fretta, si vede prospettare due mesi d’attesa, tanto che diverse persone si sono dovute recare all’Ufficio Anagrafe dei Comuni limitrofi per poter accedere al servizio a stretto giro.

A spiegare il motivo della lungaggine, è il vice sindaco Mauro Bozzarelli, che collabora con il sindaco Vittorio Ingenito alla gestione dell’Anagrafe. «Con i cittadini ci scusiamo per le attese – dice -. Ma la carenza di personale e i tanti compiti assegnati all’ufficio non ci permettono, al momento, di fare altrimenti». I dipendenti comunali assegnati all’Anagrafe sono quattro, di cui uno in malattia, un altro in smart working, dunque lavora da casa a causa dell’emergenza Covid-19 tutt’ora in corso. Poi un terzo dipendente addetto a ricevere il pubblico allo sportello e un collega negli uffici retrostanti. «E per fortuna – spiega Bozzarelli – Abbiamo una signora che percepisce il reddito di cittadinanza e che tutti i giorni si reca in ufficio e dà un grande contributo».

Se si considera che l’ufficio è aperto al pubblico due giorni a settimana e che per le carte d’identità vengono presi al massimo otto appuntamenti al giorno (uno ogni mezz’ora), i conti sono presto fatti: chi ha bisogno del documento di identità deve mettersi in coda e aspettare.

D’altronde quello di emettere i documenti è solo uno, e forse il meno complesso, dei compiti assegnati all’ufficio comunale. Bisogna infatti contare che i dipendenti devono occuparsi di svariate altre pratiche, tra cui quelle per i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Aire, le certificazioni varie e le continue richieste da parte di avvocati e forze dell’ordine.

«Molte persone non conoscono il lavoro di back office dell’ufficio – dichiara il vicesindaco – Ma ci sono all’anno circa cento iscrizioni all’Aire, altrettante cancellazioni e variazioni di indirizzo dei nostri concittadini che vivono all’estero. Sono modifiche che devono essere comunicate ai vari enti in un lasso di tempo ristretto». Poi ci sono le pratiche anagrafiche: circa 1300 all’anno tra cancellazioni, iscrizioni e cambi di residenza. Ogni variazione di indirizzo comporta una serie di comunicazioni agli enti preposti al rilascio dei documenti, come la Motorizzazione, ad esempio.

«La parte più consistente del lavoro, che conta circa 5mila emissioni l’anno, è quella delle certificazioni tradizionali – spiega Bozzarelli – Per questo stiamo cercando di esternalizzare il servizio, facendo un accordo con la federazione tabaccai in modo tale che i cittadini possano rivolgersi al tabaccaio per ottenere la certificazione desiderata».

Altra ipotesi al vaglio, è quella di ricompattare i servizi demografici, oggi sparsi su diversi piani, al primo piano dello stabile di piazza Mazzini attualmente occupato, oltre che dall’Anagrafe, dal comando di polizia locale. «L’idea è quella di spostare la polizia locale in via Lamboglia, in un altro stabile di proprietà comunale – dice Bozzarelli – E, una volta fatto questo, mettere tutti gli uffici che svolgono servizi demografici al piano terra, in modo che il personale possa ruotare ed aiutare i colleghi a smaltire le diverse pratiche».