Sanremo, una statua di Sant’Espedito verrà collocata nella chiesa di Tutti i Santi
Domenica 11 aprile santa messa e benedizione della statua
Sanremo.Domenica 11 aprile alle 12 santa messa con benedizione della statua del SantoEspedito che sarà collocata, in modo permanente, nella chiesa di Tutti i Santi.
Nella Chiesa di Tutti i Santi, in Corso Matuzia, ogni giorno viene celebrata una Santa Messa alle 12, che termina alle 12.30, compresa una breve omelia: piccole perle utili per vivere la fede nel quotidiano. È una reale “pausa-pranzo”, che aiuta a segnare la giornata lavorativa. Da pochi mesi è stata ritrovata e ripulita un’antica statua di un Santo non molto conosciuto in zona, ma venerato in varie parti del mondo: si tratta dell’immagine di Sant’Espedito.
Il culto di questo Santo nella chiesa è fondato su un pensiero profondo: non bisogna procrastinare e rimettere a un indeterminato futuro la decisione in favore della fede e della virtù. Come diceva Santa Caterina da Siena: «il tempo di ben fare è subito». Anche il poeta romano condannava l’atteggiamento degli uomini che progettano sempre e non realizzano mai: «Victuri agimus semper nec vivimus unquam (Agiamo sempre come chi ha molto da vivere e non viviamo mai). Il gracchiare del corvo che sembra dire cras, cioè domani, deve essere calcato con ferma decisione di vivere nel presente il proprio dovere». Sant’Espedito è chiamato il santo dell’undecima ora, a cui ci si rivolge quando non c’è più tempo e la soluzione non può più aspettare domani.
«Sant’Espedito nacque in Armenia al temine del II secolo. Intraprese la carriera militare dove si dimostrò giovane pieno di brio e di coraggio e divenne capo di una legione romana. Nel 304, sotto Diocleziano, per essersi rifiutato di offrire sacrifici agli idoli, fu torturato e, vista la sua fermezza nella fede, fu poi decapitato il 19 aprile di quell’anno a Melitene, in Turchia. Morire sì, anche fra i più atroci tormenti, ma mai accettò di rinnegare il suo Dio! Viene festeggiato il 19 aprile.
Intorno alla figura di S. Espedito sono nate diverse leggende. La credenza più diffusa dice che quando si convertì, gli apparve il Demonio sotto forma di corvo, dicendo “Cras, cras, cras” (che in latino significa “domani”), pretendendo che rimandasse la conversione come aveva fatto fino a quel momento, ma egli calpestò il corvo dicendo “Hodie, hodie, hodie” (in latino “oggi”), mentre il santo mostra un orologio. In raffigurazioni più tarde l’orologio viene sostituito dalla croce, che il santo tiene in mano. Dal non rimettere a domani ciò che si deve e si può fare oggi, Espedito è divenuto il santo nemico del domani. “Expeditus” significa anche “libero da impacci”. Anche da questa tradizione deriverebbe il suo essere particolarmente attivo nel rispondere alle richieste dei devoti, senza attendere appunto il domani.
Il Santo, è invocato per ottenere la soluzione di questioni urgenti come esami, cause giudiziarie e operazioni commerciali. In tempi recenti, è stato adottato come patrono non ufficiale anche da chi lavora col computer: programmatori, utenti dell’e-commerce e perfino dagli hackers e gioventù studiosa.
Ma cosa dice a noi oggi sant’Espedito? È dura stabilire, quale sia il messaggio universale portato da questa figura. Lo estraggo, quindi, dalla tradizione popolare che lo raffigura come dicevamo prima con certi elementi. Anzitutto, il tempo, rappresentato da un orologio o da una meridiana, indicati con la mano destra con la scritta hodie (in latino, “oggi”). Sotto i piedi del martire, abitualmente si trova un corvo, il cui verso “cra cra” rimanda al latino cras, “domani”. Nell’ “oggi” della salvezza portata da Gesù, quindi, sta la concretizzazione del futuro, non nel rimandare continuamente al domani. Questo discepolo di Gesù, ci aiuti ad ottenere la grazia di non rimandare mai al domani la nostra conversione e consegni al Signore le nostra cause. In tempi stretti, s’intende!».