Casinò di Sanremo, sindaco e presidente scrivono a Draghi e Lamorgese: «Casa da gioco va riaperta»

23 aprile 2021 | 21:49
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Casinò di Sanremo, sindaco e presidente scrivono a Draghi e Lamorgese: «Casa da gioco va riaperta»

Documento ufficiale delle sigle Slc-Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom Uil e Snalc Cisal

Sanremo. Il Casinò deve riaprire. E’ quanto richiesto in una lettera scritta a quattro mani dal sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e dal presidente della casa da gioco, Adriano Battistotti, e inviata al premier Mario Draghi e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, allo scopo di sensibilizzare il governo sulla riapertura del Casinò.

Allegato alla richiesta, un documento di una dozzina di pagine nelle quali vengono spiegate le ragioni economiche e sanitarie alla base dell’istanza. E così il primo cittadino e il presidente del Cda del Casinò, ricordano le misure di sicurezza anti contagio adottate, fin da subito, dalla casa da gioco: dai termoscanner all’ingresso ai divisori in plexiglas tra i tavoli, senza dimenticare le continue sanificazioni delle postazioni e dei locali. Nel documento vengono sottolineati i benefici economici per il Comune e, di riflesso, per l’intera collettività.

E non è tutto. Anche i sindacati Slc-Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom Uil e Snalc Cisal, hanno redatto un documento ufficiale nel quale esprimono «forte preoccupazione per la mancata calendarizzazione della riapertura delle case da gioco, con particolare riferimento al Casinò di Sanremo». Le critiche riguardano l’ultimo Decreto Sostegni del Governo Draghi, nel quale «non vi è menzione alcuna in merito alla riapertura delle attività legate al gioco». Una mancanza considerata grave, alla luce soprattutto delle dichiarazioni dell’onorevole Claudio Durigon, sottosegretario Mef con delega ai giochi, che ha «reso noto che il gioco illegale ha avuto un incremento dell’879% rispetto all’anno 2019». Le sigle sindacali, inoltre, ritengono che la chiusura del Casinò «non solo priva della retribuzione le circa trecentocinquanta famiglie, tra dipendenti diretti e dipendenti di servizi terziarizzati, ma l’intero comparto formato dalla stessa città di Sanremo e dai comuni limitrofi». Un comparto «privo di industrie e che vive principalmente di turismo, turismo strettamente legato al Casinò». Basti pensare che, si legge sempre nel documento, «ristoratori, albergatori ed esercenti lavorano anche grazie ai clienti del Casinò e a loro volta alimentano il resto del terziario locale. Fermando la locomotiva Casinò, tutte le carrozze hanno sofferto. Il comparto si sta progressivamente impoverendo e trasformando in area depressa. La situazione è stata aggravata dal fatto che il Casinò di Montecarlo ha mantenuto la piena attività con conseguente espatrio di capitali che potevano essere invece assorbiti dal nostro territorio. Ulteriori ritardi nella riapertura porteranno a una progressione geometrica della sofferenza del comparto territoriale».

Inoltre, la riapertura del Casinò potrebbe contare su un importante precedente, visto che, si legge nella nota: «I protocolli di sicurezza adottati dal Casinò sono stati approvati dalla ASL1 e la stessa RAI li ha considerati adeguati quando ha individuato nei saloni del casinò gli ambienti dove porre l’area stampa durante il Festival. Tali protocolli, unitamente alla campagna vaccinale in corso, rendono il Casinò di Sanremo uno dei luoghi più sicuri d’Italia. È necessario che il governo in carica corregga al più presto la propria miopia selettiva e permetta la riapertura dei Casinò a beneficio della collettività tutta, del Comune di Sanremo e dei lavoratori direttamente interessati».