Sanremo2021, le pagelle della prima serata: mattatore Fiorello salva il Festival delle poltrone vuote

Achille Lauro incomprensibile, Ibrahimovic pesce fuor d’acqua
Sanremo. Come da consuetudine, anche quest’anno Riviera24.it realizzerà pagelle sulle serate del Festival di Sanremo. Senza avere la presunzione di dare giudizi assoluti, ma con lo spirito critico che appartiene a ciascuno di noi, oggi proponiamo i voti relativi alla prima serata, quella di martedì 2 marzo.
Fiorello. Nulla da eccepire: dai nomi delle dita dei piedi alla lambada con Amadeus, Fiorello è il vero mattatore della kermesse canora. Canta bene, recita benissimo e improvvisa ancora meglio. Voto: 10.
Amadeus. Bravo, soprattutto quando è in coppia con l’amico fraterno. Ma il suo Festival resta troppo lungo. Voto: 8.
Matilda De Angelis. Bravissima, per carità, ma che noia. La scena del “bacio” ha sfidato pure le poltroncine del Teatro Ariston che hanno rischiato di abbioccarsi. Voto 6 e mezzo.
Annalisa. Mezza Italia è andata a dormire con un quesito rimasto sospeso: aveva o non aveva la parte sotto del “vestito”? Voto. 5.
Max Gazzé. Da uno che scomoda Leonardo Da Vinci e i Beatles ci saremmo aspettati di più. Voto: 6 e mezzo.
Zatlan Ibrahimovic. La sua funzione sul palco nessuno l’ha capita. Probabilmente nemmeno lui. Voto: 4.
Maneskin. Sono giovani e forse non hanno troppi riferimenti musicali, se non se stessi: visto che la canzone in gara sembra la somma di due loro canzoni passate. Voto: 4.
Coma Cose. Dal Festival allo Zecchino d’Oro è un attimo. Voto: 3.
Francesca Michielin e Fedez. Dopo aver rischiato di essere quasi eliminati per un video su Instagram, sono i favoriti del Festival. La coppia gioca facile con una canzone che entra in testa, pur non essendo un capolavoro. Comunque bravi. Voto: 7
Diodato. Torna sul palco dell’Ariston e fa capire che il Festival del 2020 non potrà essere ripetuto. Vincitore bis fuori gara. Voto: 8.
Berté. La regina del rock sembra ormai la caricatura di se stessa. Ha grinta, ma le manca la voce. In compenso ha gambe che fanno invidia alle ventenni. Voto: 5.
Achille Lauro. Quando si vuole strafare, si supera ogni soglia. Anche quella di ogni umana comprensione. Voto: 5.
Francesco Renga. Il lockdown ha segnato anche lui e si vede. E si sente. Voto: 4.
Arisa. Bravissima. Porta sul palco la sua voce e regala emozioni. Voto: 7 e mezzo.
Fasma. Dopo lo scorso anno, il ragazzo cresce. Ora sarebbe il caso di togliergli i giocattoli tipo l’autotune. Voto: 5 e mezzo.
Madame. Porta qualcosa di nuovo che ai giovani piace. Voto: 6 e mezzo.
Carrello per i mazzi di fiori. In un Festival a prova di Covid, dove chi sale sul palco è stato “tamponato” mille volte, dove non mancano i baci e gli abbracci, il fatto che i fiori arrivino su un carrellino per non essere toccati, come se sopra il carrellino ci salissero da soli, suona un po’ troppo come una presa per i fondelli. Voto: 1.
Giuria demoscopia. Dovrebbe essere composta da 300 abituali consumatori, in teoria di musica, ma nella realtà si nutrono forti dubbi. Voto: 2.