Zeppe, piume e paillettes

Sanremo 2021, Achille Lauro glam rock parla all’umanità dando voce al mondo

Il primo "quadro" presentato dell'eccentrico artista

Sanremo. Con piume, zeppe, paillettes, unghie a stiletto, capelli blu elettrico e una lettera del mondo all’umanità ferita, Achille Lauro torna sul palco del Festival di Sanremo e lo fa presentando il suo primo “quadro” dal tocco eccentrico che lo contraddistingue, all’insegna del gender fluid.

«Distante, scostante, aliena, trafitta, io so come ti senti, sono qui, ferito dai tuoi errori, trafitto dai tuoi preconcetti. Aiutami perché ne ho bisogno, come si ha bisogno dell’amore di una madre, il puro bisogno di essere amati. Non dimenticare chi eri, corpi nudi che si stringono, desideri, quando all’assenza di un padre, alla passione di Cristo, alla febbre dell’oro, quando davanti all’insensibile, arido, asciutto e impassibile me, tu sopravvivevi, perché ti bastava un abbraccio. Promettimi che non ti dimenticherai, perché tu sei questo ed io sarò lì, per guardarti abbracciare di nuovo, per guardarti amare ancora», recita la voce dell’artista, che entra in scena abbigliato in puro stile glam rock, rigorosamente griffato Gucci, esibendosi sulle note del suo nuovo singolo “Solo noi“.

«Sono il Glam rock. Sono un volto coperto dal trucco. La lacrima che lo rovina. Il velo di mistero sulla vita. Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto. Genericamente niente. Esagerazione, teatralità, disinibizione. Lusso e decadenza. Peccato e peccatore, Grazia e benedizione. Un brano che diventa nudità. Sono gli artisti che si spogliano, E lasciano che chiunque possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche. Esistere è essere. Essere è diritto di ognuno. Dio benedica chi è», scrive l’artista visionario sul proprio profilo Instagram, svelando il significato che si cela dietro la sua esibizione, terminata con un pianto a base di lacrime di sangue. Tutto e l’opposto di tutto.

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