Ospedaletti. Passa all’attacco della proprietà di Villa Sultana il sindaco della Città delle Rose Daniele Cimiotti. Con un’ordinanza contingibile ed urgente di messa in sicurezza dei muri perimetrali e delle coperture, firmata dal primo cittadino il 23 febbraio scorso a cui è seguita un’immediata diffida il giorno successivo, l’amministrazione comunale è andata ad intimare alla Sapeco Srl e al fondo Aquileia Capital Service che ne ha di recente acquisito delle quote, di intervenire tempestivamente sull’edificio che fu sede del primo casinò d’Italia.
La diffida del sindaco Cimiotti è stata inoltrata per conoscenza anche alla soprintendenza alle Belle Arti. Stando a quanto emerso dal municipio, la Sapeco Srl avrebbe risposto dicendosi pronta a far partire i lavori. Dare seguito a un’ordinanza del genere diventa ora un obbligo per il privato. Obbligo che se dovesse essere disatteso, potrebbe portare il Comune a prendere in possesso il cantiere, addebitando poi i costi di messa in sicurezza alla proprietà.
L’ordinanza firmata il mese scorso dal sindaco è solo l’ultimo degli atti posti in essere dal suo insediamento per tentare di sbloccare la situazione di Villa Sultana. A precederlo erano stati altri provvedimenti che avevano portato la proprietà a pulire i giardini. Inoltre, Cimiotti era arrivato a rivolgersi, con una lettera, anche al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, chiedendo per Villa Sultana l’interessamento del governo.
Nel frattempo i troppi anni di inerzia hanno condannato gran parte dell’ex casinò a un lento decadimento, culminato, di recente, con un nuovo crollo del tetto nell’ala nord-ovest.
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