L’imperiese Carol Enrico, personal trainer e influencer : «Trasporto sui social il mio mondo dello sport»

1 marzo 2021 | 11:20
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L’imperiese Carol Enrico, personal trainer e influencer : «Trasporto sui social il mio mondo dello sport»

Seguitissima sui principali canali, ha trasformato il suo talento in una professione dopo la malattia che le è costata la carriera di ballerina professionista

Imperia. Ex ballerina professionista, Carol Enrico, classe 1994, imperiese trasferita a Torino, è una tra le personal trainer italiane più seguite sui social. Carol ha saputo unire due sue grandi passioni: lo sport e la danza.
Raccontaci di te… «Sono nata a Imperia ma per motivi lavorativi di mio padre, ci siamo trasferiti a Torino. Nonostante sia figlia di piloti di rally (mio papà è stato campione Italiano) all’età di tre anni ho chiesto di essere portata a lezione di danza classica. Da lì è iniziato il mio grande amore. Mi sono diplomata al Liceo Artistico Coreutico Teatro Nuovo di Torino, ho lavorato in parecchie compagnie di danza e poi mi sono laureata in Scienze Motorie. Attualmente sto seguendo il Master in Posturologia. Amo lo sport in generale, nello specifico: danza, pallanuoto, rally e tennis».

carol enrico

Quando hai deciso di intraprendere la carriera da personal trainer? «A settembre del 2013, dopo un periodo di sconforto. A maggio dello stesso anno, poco prima dell’audizione per accedere alla Compagnia di danza di Cannes, ho scoperto di avere la condro malacia, una patologia degenerativa della cartilagine. La mia carriera era compromessa, avrei potuto continuare a ballare ma non da professionista. Durante i mesi di riabilitazione, l’impegno, la dedizione e l’attenzione dei medici mi ha dato una grande forza. Ho deciso di intraprendere la stessa strada, aiutare, accompagnare e sostenere una persona durante il percorso per raggiungere il proprio obiettivo».

carol enrico

Vanti più di 34 mila followers su Instagram. Come hai unito la tua passione con il mondo dei social? «Il successo su Instagram è avvenuto successivamente alla conclusione dei percorsi formativi. Poco dopo la laurea, ho iniziato a caricare workout e allenamenti di vario genere. Piano piano è cresciuto il profilo e l’interesse dei followers: mi chiedevano maggiori informazioni, più video, più consigli. È stato in quel momento che ho capito il grande potenziale di questo social. Ma, non mi sono mai affidata a un social media manager, ho sempre gestito personalmente la pagina. Nella mia esperienza è bastato condividere la mia routine».

 Pensi che la pandemia e la chiusura forzata delle palestre abbia aumentato la tua visibilità sui social network? «Assolutamente sì! Poco prima della chiusura di tutte le attività, ho iniziato a pensare a un’alternativa. Era necessario offrire la possibilità di staccare il cervello e svagarsi attraverso l’allenamento. Perciò, ho intensificato la pubblicazione dei miei contenuti e ho iniziato a svolgere allenamenti in diretta. La crescita, seppur inaspettata, è stata inevitabile. Una grande soddisfazione, in un periodo tanto delicato sono riuscita a dare sostegno e, in certi casi a instaurare relazioni, attraverso la mia grande passione».

Se dovessi definire la tua professione, ti definiresti più personal trainer o più influencer? «Decisamente personal trainer. Questo è il mio mestiere ed è ciò per cui continuo a studiare. I social sono una parentesi: mi aiutano a farmi conoscere e mi permettono di allenare virtualmente le persone. Contrariamente al passato, la ritengo un’ottima opportunità: sto seguendo ragazzi che si trovano in Inghilterra, Olanda e Spagna».

Quanto influisce nel tuo ambito lavorativo la popolarità sui social? «Credo sia un’arma a doppio taglio. Da un lato può essere un’ottima vetrina, ma dall’altro è sempre più facile incontrare persone prevenute sul successo nei social. Dopo la quarantena è raddoppiata la diffusione di “profili fitness” non certificati in grado di ostacolare il nostro lavoro. È essenziale mostrare la professionalità nei contenuti pubblicati, solo così è possibile conquistare la fiducia dei seguaci».