Il problema

Liguria in primavera «C’è chi è pronto ad annientare tanta bellezza con il diserbante»

Ecco l'opinione di  Alberto Gabrielli, specialista forestale, del Partito della Rifondazione Comunista

Pieve di Teco.  Alberto Gabrielli, specialista forestale, del Partito della Rifondazione Comunista fa il punto sul tema del “diserbo”che , in questo periodo,  non verrebbe eseguito a regola d’arte. Anzi, l’utilizzo del diserbante rovinerebbe tutte le zone trattate.

«E’ appena passato l’equinozio di primavera, il secondo in Pandemia – spiega Gabrielli – Fra le tragedie sanitarie, economiche, politiche e psicologiche che ci affliggono, l’evento astronomico è uno dei pochi “ristori” cui molti possono accedere, con il ritorno a temperature miti e ad una durata delle ore di luce in crescita che, ancor più con l’ora legale, consente anche a chi lavora di trovare il tempo per muoversi all’ aria aperta ogni giorno. La nostra Riviera è particolarmente “fortunata” ad avere un territorio, anche in ogni singolo comune, che offre possibilità infinite di movimento in sicurezza, con distanziamento, aria pulita, sullo sfondo di panorami, colori, odori impagabili. Il verde poi, che ora esplode, è colore rilassante come ben sanno i pubblicitari, appaga gli animi e allarga il respiro, proprio quella funzione cui il Covid più severo attenta gravemente. Ma c’è anche chi è pronto ad annientare tanta bellezza provvedendo a trattare con diserbante tante vaste superfici olivate e non, e persino strade e sentieri».

Aggiunge Gabrielli «I nostri uliveti ora brillano di verde, pullulano del bianco dei cespi dell’Allium ursinum), e del rosso delle orchidee, richiamano le api sulle tante composite gialle e le prime ginestre, con gli anemoni selvatici che inseguono il sole, il timo che libera i polmoni, le sferiche Pulmonarie blu, e mille altre sorprese. Non entro nel dettaglio degli aspetti ecologici (riduzione biodiversità, pericolosità per le acque di superficie e di falda, instabilità dei muretti a secco, interruzione delle catene alimentari, scomparsa delle lumache, e molto altro), né in quelli eventualmente sanitari, ma mi limito ad evidenziare che il diserbo generalizzato su vaste superfici, tipicamente gli oliveti, è un vero attentato alla bellezza che è bene di tutti: chi lo fa non dimostra particolare sensibilità verso il territorio che pure tanto è utilizzato come immagine per i nostri prodotti agricoli. Ed oggi più che mai c’è bisogno di vitalità e non di quel senso di morte che per mesi e mesi trasmettono gli oliveti diserbati».

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