Imperia, caso Falbo in consiglio comunale. Il sindaco Scajola: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra»

25 marzo 2021 | 22:23
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Imperia, caso Falbo in consiglio comunale. Il sindaco Scajola: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra»
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Imperia, caso Falbo in consiglio comunale. Il sindaco Scajola: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra»

Si discuteva sulla compatibilità del consigliere di Area Aperta, proposta bocciata dalla maggioranza. Opposizioni al Tar

Imperia. E’ approdata in consiglio comunale, ma è stata bocciata dalla maggioranza (11 favorevoli, 18 contrari, nessun astenuto) , la pratica presentata dalle minoranze e illustrata dalla capogruppo del Movimento 5 StelleMaria Nella Ponte a proposito della incompatibilità col ruolo di consigliere di Giuseppe Falbo (uscito dall’aula al momento della discussione), vincitore con la sua ditta, la Clean Star, dell’appalto di pulizie della Seris partecipata al 100 per cento di Palazzo civico.

giuseppe falbo

Ha chiuso la lunga discussione il sindaco Claudio Scajola con un intervento accalorato col quale  il primo cittadino pur non assolvendo del tutto il suo consigliere ha respinto con sdegno  le accuse di malaffare rivolte nei confronti della sua amministrazione, adombrando anche ipotesi di incompatibilità su altri consiglieri.

claudio scajola

Ha detto il sindaco: «Quando mi è stata consegnata la richiesta di consiglio comunale, leggendo i nomi dei consiglieri proponenti ho subito pensato, questa è la minoranza che mette insieme la destra, la Lega, i socialisti, i 5 stelle? Ho ascoltato un intervento infame che mi è parso strano che uscisse dalla bocca del consigliere che li ha pronunciati, ma era anche scritto. Ognuno si qualifica nella sua vita con quello che fa. L’obiettivo era di distrarre l’opinione della gente su problemi più importanti in maniera subdola, adombrando che ci sia un centro di potere affaristico in questa amministrazione. Siamo una lista civica che è stata vittoriosa contro tutti. Dov’è il gruppo di potere? Gli interventi di La Monica, di Saluzzo dicono che la materia è controversa. La scelta della democrazia è affidata al popolo e non a plotoni di esecuzione. Il mio ragionamento non è tanto se Falbo sia compatibile o incompatibile, perché anche io ho delle perplessità. Ma io non ho titolo, ci sono altre magistrature che sono titolate a valutarlo.Volete che vi dica in quanti  di voi non sareste compatibili? Ma ci prendiamo in giro? Ma questo povero ragazzo che non è un uomo di particolare cultura, che viene dal niente, che lavora con la scopa e con la paletta, si crea una attività. Io non l’ho mai visto avrò parlato con lui 5/6 volte. Cosa volete che sappia della compatibilità a fronte di  un bando che svolge bene nell’interesse del Comune. Non è un danno per il comune, è sostanza. Vi voglio guardare ognuno negli occhi, il mio leader è Papa Francesco, chi sono io per giudicare. Io non mi faccio intimorire. Non c’è un uomo solo al comando. Stiamo attenti a offendere a usare quel linguaggio lascivo. Cosa succederà dopo, valuteranno i consiglieri comunali se fare dei ricorsi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra».

Durante la replica finale di Maria Nella Ponte, il primo cittadino si è assentato e, in polemica,  la capogruppo grillina si è interrotta per attenderlo generando qualche minuto di bagarre in aula, fino al rientro dell’ex ministro.

«La gestione della cosa pubblica deve essere trasparente lo dice l’etica, è una situazione grottesca. Il consigliere Falbo dovrebbe fare una scelta, fare l’imprenditore o il consigliere comunale. La responsabilità non è del consigliere Falbo è del sistema. Sono contro questo modello della cosa pubblica basata sul potere. La commistione tra interessi pubblici e privati non ci vuole», aveva detto il capogruppo di Imperia al centroGuido Abbo, aprendo la discussione. 

Alessandro Savioli (Cambiamo):«Imbarazzante, avrei voluto sentire le motivazioni di Falbo».

«Un oltraggio a tutti noi le parole del consigliere Abbo», ha tuonato il consigliere di Obiettivo ImperiaAndrea Landolfi. «Un argomento mal posto nei modi e soprattutto dei termini utilizzati – ha sottolineato il consigliere di Imperia Insieme Luca Falciolanon ci sono ordini di scuderia senza etica e senza vergogna, non vi sono commistioni di interessi pubblici e privati».

«E’ giusto parlarne, è giusto attivare una procedura» è stato il pensiero del capogruppo di CambiamoDavide Lamonica.

«L’iniziativa scaturita dalla minoranza non ha nulla di personale, se si fa il consigliere comunale – ha detto il capogruppo del Pd Fabrizio Risso  non si può partecipare a un appalto per una società sovvenzionata dal Comune».

Roberto Saluzzo capogruppo di “Imperia di tutti, Imperia per tutti“: «Deciderà un giudice, ma per arrivare a un giudizio certo occorre del tempo, ci saranno spese, passaggi previsti per legge. Prima ancora di un aspetto etico prenderei in considerazione un giudizio morale. Se qualche dubbio su questa pratica c’è potevamo andare insieme, maggioranza e opposizione a chiedere un parere dal prefetto. Stiamo scrivendo la pagina più brutta di questa assise».

«Nel momento in cui ci candidiamo da una parte possiamo pensare di mettere in conto di guadagnare qualcosa nella considerazione dei cittadini, ma perdere qualcosa, magari, sotto il profilo di lavoro. Dobbiamo mettere davanti l’interesse generale a quello particolare», ha detto la capogruppo della LegaMonica Gatti.

Vincenzo Garibbo, capo gruppo di Area Aperta (il gruppo di Falbo): «Un voto politico di rigetto da parte della maggioranza unita. Vogliamo fare noi i giuristi?  Credo che sia ragionevole affidare la decisione a organi superiori». Luca Lanteri(Cambiamo): «Voglio bene a Falbo, è un ragazzo che ha messo su una azienda. E un problema che deve essere affrontato non con la logica degli schieramenti politici. C’è un contrasto evidente, il settore più difficile da controllare è quello delle pulizie. Eletto nel 1995 in consiglio comunale diedi le dimissioni dal ruolo di direttore dei lavori di un’opera pubblica».

Innocente Ramoino, capogruppo di Imperia Insieme: «E’ stato voluto fare uno sgambetto a questa amministrazione e al sindaco. C’è la pandemia e noi parliamo di Falbo. a chi giova tutto questo?».

(foto Christian Flammia)