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Coronavirus, sindacato infermieri liguri: «Vietato rendere obbligatorio vaccino e usarlo per discriminare i lavoratori»

15 marzo 2021 | 15:23
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Coronavirus, sindacato infermieri liguri: «Vietato rendere obbligatorio vaccino e usarlo per discriminare i lavoratori»

Le dichiarazioni dopo il caso dell’infermiera del San Martino di Genova risultata positiva dopo aver rifiutato la propria dose

Genova. Le dichiarazioni di Enrico Boccone, segretario del Nursing Up Liguria, sindacato degli infermieri liguri, in seguito alla positività di un’infermiera all’ospedale San Martino di Genova dopo essersi rifiutata nelle scorse settimane di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid-19:

«La stragrande maggioranza degli infermieri ha aderito alla campagna di vaccinazione e sarebbe singolare il contrario. La nostra professione è basata su una duplice responsabilità: quella soggettiva che abbiamo nei confronti del cittadino e della sua vita, nonché dell’intera collettività.

Ciò posto, gli infermieri e gli altri professionisti sanitari hanno il sacrosanto diritto di ricevere ogni dettagliata e
doverosa indicazione preliminare sugli effetti, sui rischi delle vaccinazioni, ed ogni altra informazione, ed è altresì evidente
che di fronte a questo virus, che mette a repentaglio la vita dell’intera collettività, la nostra categoria senta in modo particolare questa responsabilità.

Bisogna però tener conto di alcune condizioni di salute personali che potrebbero indurre il professionista interessato ad un’attenta riflessione, ma questo non significa certamente essere contrario all’utilizzo dei vaccini. Troviamo quindi inopportune le dichiarazioni del governatore Giovanni Toti, che, invece di porre l’accento su sporadici casi (peraltro da approfondire), dovrebbe, invece, pensare ad implementare la campagna vaccinale in Liguria, anche utilizzando gli strumenti già indicati nell’ultima finanziaria, ovvero le prestazioni aggiuntive per medici ed infermieri.

Sentiamo parlare di ipotesi su leggi regionali che possano imporre l’obbligo vaccinale ai professionisti sanitari o a possibili estensioni di un atto infermieristico (iniezione intramuscolare) anche ad altri profili. Ci preme ricordare al Governatore che con risoluzione n. 2361, il Consiglio d’Europa, vieta agli Stati membri, di rendere obbligatoria la vaccinazione Covid e vieta di usarla per discriminare lavoratori o chiunque decida di non avvalersi della vaccinazione.

Riteniamo che alcune dichiarazioni espresse, dovrebbe essere quantomeno più misurate, anche per non creare allarmismo e
diffidenza nei confronti di una categoria che, più di ogni altra, ha pagato un prezzo salatissimo in termini di contagi e vite umane nell’adempimento del proprio dovere. Una professione svolta con un altissimo spirito di civico servizio, anche da quei pochissimi colleghi che hanno legittimamente deciso di riflettere più a lungo rispetto ad altri sull’opportunità di vaccinarsi.

Chiediamo che da subito si dia mandato alle Aziende Ospedaliere liguri, di attivare le prestazioni aggiuntive con una programmazione che permetta di mettere in campo tutti i professionisti necessari al fine di somministrare tutte le dosi di vaccino disponibile e quelle che arriveranno, nel più breve tempo possibile.

Ad oggi risultano somministrate solo poco più del 70% circa delle dosi disponibili, il che significa che migliaia di cittadini sono ancora in attesa delle due dosi. Situazione non certo confortante, se si tiene conto che tanti ultra ottantacinquenni sono ancora in attesa di ricevere la prima dose, per non parlare di altre categorie, come ad esempio gli insegnanti. I numeri in quel caso sono anche peggiori. Gli infermieri e tutti i professionisti sanitari, in attesa delle decisioni della politica, sono disponibili a fare la loro
parte, al servizio del cittadino e della collettività».