Stop dei lavori al parco Alfano per non disturbare i clienti del Royal, la Corte dei Conti batte cassa a giunta e tecnici
L’accordo tra ditte e Palazzo Bellevue era costato alle casse pubbliche 65 mila euro. Per i giudici contabili li devono pagare assessori, dirigente e direttore dei lavori. Esclusi il sindaco Biancheri e l’assessore Artusi
Sanremo. La sospensione dei lavori al parco Alfano avvenuta nell’estate 2019 su indicazione dall’amministrazione comunale, voluta nel pieno della stagione estiva per mitigare i disagi ai clienti del vicino Hotel Royal, potrebbe costare ai portafogli della giunta Biancheri-bis (escluso un assessore), all’ex assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Trucco, al dirigente del settore Lavori Pubblici Danilo Burastero e al direttore dei lavori Piero Delaude, ben 65 mila euro: l’esatto valore dell’accordo siglato tra l’ente locale e le ditte appaltatrici che si opposero al fermo del cantiere, minacciando una causa da oltre 300 mila euro.
E’ questa la contestazione che la procura della Corte dei Conti ligure sta notificando a tutti i soggetti coinvolti. Gli importi sono imputati in solido e vengono suddivisi a seconda della responsabilità avuta da politici e tecnici nell’approvazione della pratica. La contestazione più onerosa viene fatta al dirigente del settore Lavori Pubblici Danilo Burastero (24 mila euro), poi al direttore dei lavori l’ingegnere Piero Delaude (12 mila euro), l’ex assessore Giorgio Trucco – unico politico ritenuto responsabile della prima giunta Biancheri – (9 mila euro), mentre le restanti somme sono imputate in egual misura a tutti gli altri assessori in carica al 31 dicembre 2019, per colpa e non dolo, esclusi Lucia Artusi (delega all’Ambiente) e il sindaco Alberto Biancheri, assenti il giorno della votazione della delibera finita nel mirino della Corte dei Conti.
L’indagine della procura contabile – tecnicamente sfociata in un invito a dedurre – era scattata subito dopo la chiusura dell’accordo transativo tra Comune e ditte, rilanciato pubblicamente da un’interrogazione del capogruppo della Lega Daniele Ventimiglia che aveva contestato all’amministrazione la mancanza di un interesse pubblico nell’operazione. Assessori e tecnici hanno ora 45 giorni di tempo dalla notifica per presentare le proprie controdeduzioni. Stando alle prime informazioni provenienti da Palazzo, sembra che l’amministrazione comunale stia ragionando se affidarsi ad un unico legale, di prossima nomina, che rappresenti e difenda unitamente le ragioni della maggioranza.
I fatti. L’accordo tra Palazzo Bellevue e Hotel Royal prevedeva che il direttore dei lavori fermasse le attività degli operai per tutto il periodo estivo (estate 2019), per evitare che i rumori del cantiere potessero arrecare disturbo alla quiete dei facoltosi clienti del noto cinque stelle. Un patto, quello intercorso precedentemente tra il Comune e la dirigenza dell’albergo, che fu mal digerito dalle ditte, le quali presentarono una richiesta di risarcimento danni di 318 mila euro, importo quantificato sulla base degli utili persi a causa del blocco in cantiere dei mezzi per un periodo di tempo non previsto dal contratto di appalto.
(Il consigliere Daniele Ventimiglia, Lega)
La procura contabile della Regione aveva iniziato ad indagare a seguito dell’interrogazione in consiglio comunale del consigliere Ventimiglia con la quale l’esponente del Carroccio aveva palesato un potenziale danno erariale per il municipio, causato dall’assenza di un interesse pubblico nella vicenda. L’accordo tra l’ente locale e il privato fu solo impostato ma non approvato dalla giunta Biancheri uno. A ridosso dell’estate in questione, il Rup (responsabile del procedimento) avrebbe comunque dato mandato al direttore dei lavori di far applicare la sospensione, anche in mancanza di un atto di indirizzo politico. A sanare le cose ci pensò la delibera del 31 dicembre 2019 finita nel mirino delle Fiamme Gialle e che fu approvata successivamente al rinnovo del consiglio comunale e all’insediamento della nuova giunta.