Slitta il Festival di Sanremo? Il Cts lo esclude. Intanto al Borea è boom di ricoverati per Covid
La Rai ha deciso: non ci sarà pubblico all’Ariston
Sanremo. Sono 106 i ricoverati per coronavirus all’ospedale Borea. Il dato è aggiornato a questa stessa mattina e segna un’importante recrudescenza della pandemia in provincia di Imperia. Solo la scorsa settimana i ricoverati erano una novantina, ancora meno nella precedente. Come se non bastasse, da oggi la Liguria è tornata zona gialla e ci rimarrà per almeno un paio di settimane, quando mancheranno si e no 15 giorni dall’inizio del Festival di Sanremo.
Slittare o meno le date della kermesse è questione che si dovrà risolvere nel corso dei giorni a venire. Il Comitato tecnico scientifico al servizio del governo dovrà vagliare nelle prossime ore il piano della sicurezza della Rai, rivisto alla luce del primo recente confronto con la Prefettura e Questura di Imperia, e con il sindaco della Città dei Fiori Alberto Biancheri.
Ma prima ancora di trovarselo sulla scrivania, il segretario del Cts Fabio Cicilaino – dirigente medico della Polizia di Stato, esperto di medicina delle catastrofi – ha “annunciato” questa mattina a Rai Radio1 che: «La manifestazione sicuramente si organizzerà all’inizio di marzo, siamo in attesa di ricevere dalla Rai il piano di sicurezza in maniera tale che possiamo poi esprimerci con un nostro parere circa la modalità di fruizione dell’evento».
Quindi almeno una cosa è certa: il Festival ci sarà. Aggiunge Cicilaino «si tratta semplicemente di analizzare con precisione quelle che sono le attività del Festival all’interno del teatro Ariston e all’esterno perché ci sono decine di migliaia di persone che raggiungono Sanremo dalla provincia di Imperia durante le giornate della manifestazione».
Visto le ultime novità potrà la sanità del Ponente ligure permettersi una possibile ondata di casi? Stando ai numeri attuali del Borea, ci sono ancora letti per circa 50/100 persone, compresi i posti in terapia intensiva. Durante il picco di aprile scorso si era arrivati a 220 posti letto disponibili con 201 ricoverati. Il nosocomio cittadino è modellabile, ma entro certi limiti e tempi.
E allora diventa cruciale capire quali protocolli saranno applicati per limitare le normali attività di paparazzi, procacciatori di autografi, giornalisti delle più disparate testate nazionali, internazionali e semplici curiosi. Come farlo se non con la creazione di una mega-bolla, o red-zone, che inglobi l’Ariston e parte del centro della città dove si trovano gli alberghi principali. Si è soliti dire che la verità si trova nel mezzo. Tra un Sanremo della rinascita e un Sanremo “blindato” come ospitasse il G8, potrebbe essere questo un Sanremo senza Sanremo.
Intanto, ormai è ufficiale. All’Ariston non sarà ammesso pubblico, né pagante né figurante. A spiegarlo è Viale Mazzini in una nota ufficiale: «La Rai, al termine di una riunione con il direttore artistico in cui sono stati esaminati in dettaglio i vari scenari, ritiene che la 71^ edizione del Festival di Sanremo, prevista dal 2 al 6 marzo debba concentrarsi esclusivamente sull’evento serale al Teatro Ariston. Per tale motivo domani l’azienda presenterà al Cts il protocollo organizzativo-sanitario che non prevede la presenza del pubblico al Teatro Ariston. La Rai ha dato pertanto indicazioni al direttore artistico per lavorare su idee creative compatibili con questa impostazione. Non sono previsti eventi esterni e la presenza a Sanremo di programmi collegati al Festival, che negli ultimi anni hanno animato la rassegna canora. Con tale impostazione, la Rai intende produrre il massimo sforzo per realizzare un Festival in sicurezza e portare lo show ai suoi telespettatori nel rispetto del mondo della musica e della storia del Festival».