Sanremo, i Reuben da Portosole all’hotel Baglioni di Venezia. L’ultimo investimento dei fratelli vale 100 milioni di euro

7 febbraio 2021 | 18:16
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Sanremo, i Reuben da Portosole all’hotel Baglioni di Venezia. L’ultimo investimento dei fratelli vale 100 milioni di euro

La coppia inglese che ha rilevato la società ex Cozzi-Parodi continua a investire in Italia nonostante l’emergenza Covid

Sanremo. Non si sono fermati nemmeno di fronte all’emergenza sanitaria. I fratelli Reuben, origini indiane, oggi cittadini inglesi tra i più ricchi della Corona, hanno acquistato nei giorni scorsi niente meno che l’hotel Baglioni di Venezia per la cifra record di 100 milioni di euro. Lo storico albergo a pochi passi da piazza San Marco è l’ultimo degli investimenti fatti nella Penisola dal gruppo finanziario che, tornando alla Riviera, di recente ha rilevato le quote di maggioranza di Portosole Cnis e dell’Hotel des Paris. A Sanremo voci di corridoio dicono che i Reuben non solo abbiano preso a frequentare la Città dei Fiori di tanto in tanto dopo l’ingresso in Portosole, ma pare che nel mirino dei fratelli multimiliardari (patrimonio stimato intorno ai 16 miliardi di sterline) ci siano nuovi investimenti locali.

Gli occhi sono puntati sul restyling del Porto Vecchio e sull’area che divide l’approdo comunale da Portosole. Il prossimo colpo di scena è atteso in primavera quando dovrebbe essere consegnato a Palazzo Bellevue un nuovo progetto per l’albergo di lusso da costruire sulle macerie di quello incompiuto. Stando alle prime indiscrezioni si tratta di un progetto interamente rivisitato rispetto all’ultimo reso pubblico e approvato dalla giunta comunale, pensato per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale e paesaggistico, pur conservando uguali aspettative e potenzialità. Un progetto che potrebbe allargarsi guardando proprio a ovest e all’imminente riqualificazione straordinaria che interesserà tutto il fronte mare. Se questo è il calibro degli investitori che si stanno avvicinando a Sanremo, le speranze di una ripartenza in grande stile a fine emergenza si fanno più vive.