Sanremo, Corte dei Conti e fermo del cantiere all’Alfano. La sinistra vuole vederci chiaro

12 febbraio 2021 | 17:04
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Sanremo, Corte dei Conti e fermo del cantiere all’Alfano. La sinistra vuole vederci chiaro

Le domande all’amministrazione di Sanremo Insieme, Sinistra Italiana e Rifondazione

Sanremo.«Abbiamo saputo in queste ore che agli Amministratori comunali la Corte dei Conti chiede il pagamento dei danni dovuti come transazione dal Comune alle Ditte appaltatrici per l’interruzione dei lavori all’Auditorium Franco Alfano, avvenuto per tutta l’estate 2019, per non arrecare disturbo ai clienti del vicino Hotel Royal, così Lino Serafini per Sanremo Insieme, Pino Pannuti per Sinistra Italiana e Carlo Olivari per Partito Rifondazione Comunista a proposito della richiesta danni avanzata dalla procura contabile regionale ad assessori in carica fino al 31 dicembre 2019, dirigente ai Lavori Pubblici, direttore dei lavori ed ex assessore ai Lavori Pubblici.

Come forze politiche – continuano i tre esponenti della sinistra cittadina – già il 13 gennaio 2020 facemmo l’accesso agli atti per ricostruire questa pratica, fortemente colpiti da molteplici evidenti intrecci di gravità ed inopportunità che ora emergono chiari. A gennaio 2020 agli atti risultava esistere un semplice foglio di quaderno scritto a mano e datato 12/02/2019 su “opere di ristrutturazione generale Auditorium Franco Alfano – Ipotesi di accordo per la cantierizzazione”: in sostanza la previsione di inizio lavori entro febbraio 2019 con sospensione parziale nei mesi di aprile e maggio successivi fino alla sospensione totale nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.

L’accordo era sottoscritto dall’Amministrazione Comunale attraverso l’assessore competente, il direttore lavori e la società Albergo Royal SpA. L’impresa in quella circostanza si era riservata di valutare tale ipotesi. Poi cosa succede? Nessun passaggio formale in Giunta, i lavori però sono stati interrotti come concordato. La storia successiva ci racconta che dopo l’estate 2019 le ditte appaltatrici hanno contestato il fermo del cantiere all’Amministrazione Comunale , chiedendo danni per oltre 300 mila euro, a cui è seguita una transazione di 65 mila euro votata in Giunta il 31 dicembre 2019.

Ora il giudizio della Corte dei Conti contesta questa procedura, con evidente danno per l’Ente e responsabilità personale degli Amministratori attuali che hanno deliberato la transazione. Tante le domande che comunque rimangono in sospeso, per allora e per ora. A quale interesse pubblico è riconducibile la decisione della sospensione dei lavori per oltre 4 mesi nel 2019, prevista anche per l’anno successivo, relativamente ad un’opera che purtroppo scontava già annosi ritardi?

L’unico “atto” amministrativo all’origine di questa vicenda è solo volontà dell’assessore o vi era una decisione condivisa nell’ambito dell’Amministrazione di quel periodo? Come viene valutato l’utilizzo del denaro pubblico? E precisamente: nella decisione del fermo dei cantieri (visto purtroppo l’annoso ritardo nei lavori del Franco Alfano), nell’esposizione del Comune a controversie per motivazioni inaccettabili e unicamente rivolte al ristoro di una iniziativa privata, nel danno arrecato alle casse comunali con il pagamento della transazione, probabilmente tra poco per le spese di un legale “che difenda le ragioni della maggioranza” (notizie di stampa) presso la Corte dei Conti?», concludono Serafini, Pannuti e Olivari.